Tentata estorsione al teatro Il direttore: «Non siamo soli»
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fonte:
- Giornale di Sicilia
plauso di orlando: la sua denuncia è un segnale di speranza giambrone: l’ arte e la cultura un’ arma potente contro la mafia
Anna Cane Da un lato le indagini, con i carabinieri che stanno cercando di dare un volto ai due uomini che hanno tentato un’ estorsione al direttore del teatro Savio, dall’ altro la solidarietà, una città che si stringe attorno a quello che, quasi inconsapevolmente, è diventato un simbolo. «Prepara mille euro e stai attento» avevano detto i due individui piazzando anche un paio di «buffetti», come li ha definiti lui stesso, a Francesco Giacalone. Ma al posto dei soldi – come anticipato ieri dal Giornale di Sicilia – hanno trovato una denuncia e adesso una grande rete di solidarietà fatta di associazioni, enti, istituzioni e migliaia di cittadini che approvano la risposta del direttore. A partire dal sindaco Leoluca Orlando, che ha espresso«la massima solidarietà e il massimo apprezzamento per una scelta importante, che è segnale di speranza e di fiducia nella legalità e nelle istituzioni». Oltre al sindaco e a Federteatri («Un esempio importante per tutti noi»), ieri è intervenuto anche il Comitato Addiopizzo: «Siamo vicini al direttore del teatro Savio e ai salesiani con cui siamo in contatto – è scritto una nota – certi che non arretreranno rispetto all’ impegno profuso in questi anni a Palermo e nel quartiere Uditore». Si unisce al coro anche il Teatro Massimo. «L’ arte e la cultura sono un’ arma potente contro la mafia – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – e la presenza di teatri, biblioteche, cinema costituisce un baluardo contro la strisciante presenza della malavita nella nostra città. Ci battiamo perché il teatro sia uno strumento di crescita della comunità, di inclusione sociale e di affermazione di valori. Questo episodio dimostra che non bisogna mai abbassare la guardia e che si deve continuare ad andare avanti senza esitazioni». Il Movimento 5 Stelle esprime solidarietà e gratitudine per il gesto che definisce «di alto valore civico». In una nota firmata dai parlamentari nazionali di Palermo, dal gruppo consiliare al Comune e dai consiglieri di circoscrizione, si legge: «A distanza di 11 anni la mafia è tornata a chiedere il pizzo al direttore del Teatro Savio e per la seconda volta Francesco Giacalone e i salesiani hanno detto no. Sono segnali importanti di cambiamento culturale e di riscatto per Palermo che ci fanno essere orgogliosi del nostro concittadino che ancora una volta ha saputo ribellarsi ad un’ estorsione mafiosa». Il consigliere comunale Giulio Cusumano, rappresentante dei Comitati Civici, ha espresso preoccupazione per l’ amico Giacalone: «La mia terribile paura è il tempo perché ognuno è preso dalla vita di ogni giorno e chi ha avuto il coraggio di compiere un atto così forte, nel tempo rischia di rimanere solo. Mi auguro che questi balordi vengano arrestati il prima possibile grazie anche alle tante camere che ci sono in giro per la città. Io personalmente farà di tutto per non spegnere i riflettori su questa vicenda». Vicini al direttore del Savio anche il Codacons: «Il pizzo strangola l’ econo mia dei consumi e delle imprese oneste e leali concorrenti. Il cinema ed il teatro aiutano non soltanto la crescita economica ma anche quella culturale. Per questo motivo – dichiara Paolo Di Stefano vicepresidente regionale Codacons – occorre evitare che quel che è accaduto possa minare la stabilità d’ importanti centri di aggregazione socio -culturale che alimentano lo spirito di conoscenza di una città che non può più rassegnarsi, né piegarsi a nessuna forma di violenza. Il teatro è il luogo del sapere, dell’ immaginazione, della rinascita. La denuncia di Francesco Giacalone si pone a tutela di tali valori, costituendo un esempio per tutta la collettività». E alla fine a ringraziare tutti c’ è lui, Francesco Giacalone, sicuro più che mai di aver fatto la cosa giusta: «La solidarietà di tutti mi fa sentire parte di una comunità educante e mi aiuta a comprendere che non sono solo-dice il direttore, che ieri ha incassato anche la solidarietà di Confcommercio e del consigliere dem Dario Chinnici -. Insieme all’ istituto dei salesiani, ribadisco che non ci scoraggiamo, rimaniamo a testa alta, più forti di prima».
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