Telecom, Guido Rossi sbatte la porta
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fonte:
- Gazzetta del Sud
L`ex numero uno: “Sembra la Chicago degli anni Venti, non ci sono regole“. Al suo posto Carlo Buora
MILANO Dopo le durissime accuse contro Marco Tronchetti Provera che lo avrebbe “eliminato“, escludendolo dalla lista per il rinnovo del consiflio d`amministrazione, le dimissioni di Guido Rossi dalla presidenza di Telecom erano un atto scontato. E sono state date ufficialmente ieri con “effetto immediato“ e con il passaggio dei poteri per la gestione della società al vicepresidente Carlo Buora chiamato anche a presiedere l`assemblea del prossimo 16 aprile. La seconda avventura al timone del colosso delle tlc del giurista milanese è durata così duecento giorni. Rossi aveva preso il gruppo in mano a metà settembre dello scorso anno (rinunciando all`incarico di commissario straordinario della Figc) dopo le dimissioni di Tronchetti seguite alle polemiche sul piano Rovati e allo scandalo delle intercettazioni illegali. E polemica è anche la sua uscita. In un`intervista a Repubblica, l`ormai ex numero uno di Telecom ha definito l`attuale situazione della compagnia telefonica come “il momento più drammatico dell`economia italiana“ aggiungendo che “questa sembra la Chicago degli anni `20“ per la “grave mancanza di regole“ che diventano il terreno ideale per chi pensa a portar via più soldi che può. “Quando ho cercato di fare pulizia nel conflitto d`interessi fra Tronchetti e Telecom per il bene dell`azienda, del mercato e del paese – attacca Rossi – siamo entrati in rotta di collisione. Sono diventato pericoloso per lui, andavo eliminato“. Adesso “mi sento sollevato, mi sono tolto un peso. Da metà settembre fino a martedì scorso ho passato sei mesi d`inferno“. Rossi si scaglia anche contro le commistioni economia-politica: “Il risiko bancario è percorso da tensioni fra Prodi e i Ds. Tronchetti si sente appoggiato da Banca Intesa. Prodi forse pensa di condizionare la vicenda. In tutto questo si perde di vista l`unica questione seria“, il fatto che Telecom “è un patrimonio del Paese“, “un`azienda sana che non merita di essere al centro di un gioco al massacro“. Quindi “ben vengano gli stranieri!“. E gli stranieri arriveranno. Resta da capire se gli americani di AT&T e i messicani di America Movil oppure gli europei: Deutsche Telekom, France Telecom e la spagnola Telefonica. Candidate, soprattutto le ultime due, a scendere in campo anche da sole oppure insieme con le banche che stanno lavorando a una soluzione. Da una parte Mediobanca e Generali, in disaccordo con la scelta di escludere Rossi dai candidati al nuovo cda, hanno chiesto di essere convocate in tempi rapidi dal presidente del patto Pirelli, lo stesso Tronchetti. Per statuto, però, il presidente ha tempo fino al 20 aprile per fissare la riunione e per ora non è partita alcuna convocazione. Dall`altra c`è Intesa Sanpaolo che avrebbe cercato di costruire una cordata italiana, impresa difficilissima, e ora pensarebbe a partner europei. Lo stesso ad di Intesa, Passera ha ribadito la volontà di lavorare con le altre istituzioni finanziarie alla ricerca di una soluzione condivisa per garantire la stabilità dell`azionariato di Telecom. E la prima indiziata per aggregarsi al polo bancario è Telefonica che già nei mesi scorsi era arrivata vicina a un accordo con Telecom. La complessità della vicenda Telecom, da ieri anche senza presidente (l`uscita di Rossi non ha avuto però ripercussioni in Borsa con il titolo su dello 0,62%) preoccupa i sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione. “Per noi Telecom è un`impresa-paese – scrivono – e non può essere ceduta a operatori stranieri“. Il Codacons ha invece inviato un esposto alla Consob e alle Procure della Repubblica di Milano, Torino e Roma in cui chiede di accertare “se nel privatizzare Telecom vi siano state manovre che abbiano danneggiato piccoli azionisti e utenti“. Appello di Grillo ROMA“La Telecom è nostra. L`hanno pagata generazioni di italiani con le tasse e con il canone. Riprendiamocela. Tutti a Rozzano il 16 aprile“: Beppe Grillo, dal suo blog, chiama a raccolta per partecipare in massa all`Assemblea degli azionisti Telecom il 16 aprile a Rozzano. E diffonde una lista dettagliata di istruzioni da seguire attentamente, oltre a fornire la mappa utile per raggiungere il luogo dell`Assemblea. Ecco i consigli di Grillo: richiedere alla banca presso la quale sono depositate le proprie azioni di fornire a Telecom Italia le informazioni necessarie a consentire la partecipazione dell`azionista all`Assemblea; farsi rilasciare subito una copia della Comunicazione inviata a Telecom Italia (e/o altra ricevuta o attestato), necessaria per partecipare all`Assemblea. E infine precisa: “Poiché ogni banca segue procedure diverse, è importante inoltrare la richiesta qualche giorno prima la data dell`Assemblea, che è il 16 Aprile 2007“.
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