23 Maggio 2001

Telecamere che riversano le immagini in rete…

Telecamere che riversano le immagini in rete 24 ore al giorno in alcuni stabilimenti del lido. Il Codacons: violata la privacy A Ostia i bagnanti in spiaggia finiscono su Internet


I gestori: «Non è come al Grande Fratello. Nessuno può essere riconosciuto dalle immagini delle web cam»

AL MARE senza «privacy» e, dunque, attenzione a scegliere le spiagge di Ostia per una scappatella al mare, si rischia, secondo Codancons di finire sul sito dello stabilimento balneare che trasmette 24 ore su 24 immagini in diretta dalla spiaggia, ed allora, sarà davvero difficile giustificarsi… Il Codacons, dunque, condanna l?iniziativa promozionale di alcuni stabilimenti balneari che hanno allestito siti internet ed installato telecamere web che trasmettono immagini dalla spiaggia del litorale romano. «Non è ammissibile una simile violazione dei diritti della privacy del cittadino – insorge l?associazione per la tutela dell?ambiente e dei diritti dei consumatori -. In qualunque ora ed in qualsiasi angolo della terra sarà, infatti, possibile curiosare tra tutto quello che riguarda il popolo delle spiagge». Sulla questione il Codacons sembra deciso ed ha fatto partire una raffica di esposti alle procure del Lazio, dell?Emilia Romagna, delle Marche, della Liguria e della Toscana, affinché vengano presi provvedimenti in favore dei diritti alla riservatezza anche sulla spiaggia. «Le telecamere sono messe a fuoco all?infinito ed inquadrano solo il bagnasciuga – spiega Fabrizio Sinceri, del “Faber beach» uno degli stabilimenti balneari di Ostia che ha installato il sistema. Sono puntate in direzione della torretta d?avvistamento e posizionate a due metri e mezzo da terra, per cui, non è possibile nemmeno piazzarsi davanti. La legge sulla “privacy“ non vieta la ripresa di persone, ma che queste possano essere riconoscibili e per come sono installate e tarate le apparecchiature questo è impossibile». Il presidente della Fiba-Lazio Renato Paganini: «È un?iniziativa promozionale – spiega Papagni -. Collegandosi con i siti-web si possono ricavare notizie sulla ricettività della spiaggia e controllare in diretta le condizioni del mare. Le riprese sono effettuate da lontano ed i connotati delle persone non si possono distinguere. L?obiettivo delle web-camere è una sorta di grandangolo dalla resa grafica scadente, per cui nessuno può essere riconosciuto». Gli stabilimenti che hanno installato il circuito attualmente sono tre: il «Corallo», la «Vecchia Pineta» ed il «Faber beach», ma solo il «Faber» funziona 24 ore su 24, le altre telecamere garantiscono un aggiornamento di immagine ogni dieci-quindici minuti, con lo stesso principio del sistema utilizzato da Sinceri. «Su altre spiagge – ricorda Massimo Muzzarelli dello “Sporting beach“ – è stato adottato da tempo.
Eppure le polemiche si fanno solo qui a Roma. Sono stato tra i primi nell?istituire un sito internet riguardante la spiaggia di Roma.
L?iniziativa risale al ?94 ed ora sta diventando un sistema di comunicazione generale». Ruggero Barbadoro titolare del «Venezia» ricorda il carattere assolutamente promozionale della proposta. Internet sta diventando una realtà mondiale. Non possiamo essere fuori da questo circuito. La tutela della privacy dei clienti nei nostri stabilimenti è stata sempre massima. La protesta mi sembra esagerata». Oggi, intanto, i rappresentanti del Codacons ed il garante della privacy Stefano Rodotà, affronteranno il problema nel corso del convegno: «Privacy: la cenerentola dei diritti».

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