31 Agosto 2011

“Tbc, pazienti a rischio da 7 anni”

 

 
 
 
ROMA «Lo scandalo della Tbc a Roma si ingrossa». A denunciarlo è l’ associazione consumatori Codacons a proposito del caso dell’ infermiera del nido del policlinico Gemelli malata di Tbc e dei 52 neonati risultati positivi al test. Dopo aver presentato un esposto alla procura per segnalare che il marito dell’ infermiera era stato anche lui affetto da tubercolsi nel 2004, ieri ha rivelato che anche l’ uomo è infermiere e che avrebbe avuto la pleurite tubercolare e «ciò significa – ha spiegato il Codacons – che la Tbc dai polmoni si era diffusa anche alla pleura. E questo dimostra la forte aggressività della malattia, molto contagiosa». Secondo il Codacons «erano, dunque, sette anni che la situazione era a rischio» e sarebbe bene che la presidente della Regione Lazio Polverini «confessasse dove lavorava anche il marito dell’ infermiera». Alla governatrice «abbiamo chiesto – ha aggiunto il presidente Carlo Rienzi – un urgente incontro finalizzato non solo a dare totale trasparenza in informazioni ai cittadini romani, ma anche a stabilire i risarcimenti automatici a favore delle famiglie coinvolte in questo assurdo scandalo. Se la Regione rifiuterà sarà sommersa da cause milionarie per i danni e dovrà rispondere poi alla Corte dei Conti». Intanto ieri 4 dirigenti del Policlinico Gemelli, sia sanitari sia amministrativi, sono stati ascoltati dalla Procura di Roma, mentre da un’ informativa dei Carabinieri del Nas sarebbe emerso che l’ infermiera affetta da Tbc è risultata essere vaccinata per la stessa tubercolosi ma in tempi recenti non era stata sottoposta a visite.
 
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