1 Settembre 2011

TBC, CODACONS: CONVOCATI DAL TAR DOMANI CON LA REGIONE LAZIO

 Nuova domanda dell’associazione dei consumatori a Polverini: Chi conduce i test sui bimbi a rischio contagio?

Roma – La terza sezione quater del Tar del Lazio (consigliere delegato Giuseppe Sapone) accogliendo il ricorso d’urgenza presentato dal Codacons, ha convocato per domani alle 9:30, la Regione Lazio e il Codacons, in merito al caso della Tbc al policlinico Gemelli. “I vertici dell’ente – spiega l’associazione dei consumatori – dovranno chiarire alcuni aspetti della vicenda e rispondere alle contestazioni mosse dal Codacons circa la composizione della Commissione speciale nominata dalla Presidente Renata Polverini. Intanto l’associazione pone oggi un nuovo interrogativo alla presidente Polverini (che non si è degnata di rispondere nemmeno alla richiesta di incontro urgente, dimostrando non certo grande interesse per i cittadini) relativo alle analisi condotte in questi giorni sui bambini a rischio contagio: chi effettua materialmente i test?”. “Sappiamo – spiega il presidente Carlo Rienzi – che le analisi sono eseguite dagli ospedali San Camillo, Bambin Gesù e dallo stesso Gemelli. Mentre il primo nosocomio esegue i test ed elabora i risultati direttamente nella propria struttura, non sappiamo chi esegua le analisi per conto del Bambin Gesù. Nello specifico vogliamo sapere se tali test siano condotti da laboratori o società esterne che abbiano un qualsiasi tipo di rapporto con il policlinico Gemelli”.
Secondo il Codacons è “evidente che non possono essere né il Gemelli né società e laboratori collegati al Policlinico a condurre i test sui bambini. Ciò, per evitare spiacevoli conflitti di interesse ma soprattutto per garantire massima trasparenza ai genitori dei bambini a rischio contagio”. “A tal fine – conclude Rienzi – diffidiamo la Regione Lazio ad escludere il Gemelli e le società ad esso collegate dalla rosa delle strutture cui è affidato il compito di condurre test e analisi sui bimbi”. “Dopo una così grave tragedia – conclude la nota del Codacons – per centinaia e forse migliaia di famiglie, non si vuole anche la beffa di affidare al responsabile dei danni ai cittadini la verifica del proprio stesso comportamento”.

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