Tbc al Policlinico Gemelli La Procura indaga sei dipendenti e un medico
- fonte:
- Corriere della Sera
ROMA – Policlinico Gemelli: se un’ infermiera proveniente da una trincea batterica come il reparto di fisiopatologia respiratoria, positiva alla Tbc, si aggirava fra culle e lettini senza essere visitata, la responsabilità, per i magistrati, è di sei dipendenti più un medico di base. Per la vicenda dei 122 neonati positivi al batterio della tubercolosi, il procuratore aggiunto Leonardo Frisani e il pm Alberto Pioletti hanno iscritto nel registro della Procura i primi indagati, ipotizzando i reati di epidemia colposa e lesioni colpose. Primo fra tutti, il direttore di neonatologia che non avrebbe fatto le verifiche necessarie sulle condizioni di salute di infermieri e medici del suo stesso reparto. Secondo, il cosiddetto «datore di lavoro», ossia il dirigente che avrebbe dovuto occuparsi degli screening sul personale dipendente e che invece non diede alcuna delega in merito. E ancora: due medici, addetti alle visite e responsabili dell’ applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro, il loro coordinatore e il funzionario amministrativo che avrebbe dovuto seguire i controlli e l’ aspetto certificativo. Quanto al medico di base, la contestazione dei magistrati riguarda la diagnosi: non si è accorto che la malattia dell’ infermiera era la Tbc. «Sull’ iscrizione nel registro degli indagati di alcuni suoi dipendenti – fanno sapere dall’ ospedale dell’ Università Cattolica – si prende atto con serenità di quanto disposto dalla Procura e si conferma la piena disponibilità a collaborare per chiarire la vicenda relativa all’ infezione in tutti i suoi aspetti». Il senatore Ignazio Marino (Pd), presidente della commissione parlamentare d’ inchiesta sul servizio sanitario nazionale, torna a incalzare la Regione: «Quali protocolli per la prevenzione dell’ epidemia sono stati seguiti?». E la presidente della Regione Lazio Renata Polverini risponde: «La Regione ha sempre operato per tutelare la salute dei cittadini nel rispetto delle linee guida nazionali e dalla normativa vigente in materia». Intanto il Gemelli fa i conti con un forte abbattimento dei parti e si prepara a difendersi da una class action di 50 famiglie (seguita dal Codacons) più la causa legale di madre e figlio ospiti del Policlinico fra il 18 e il 20 luglio scorso e positivi entrambi al batterio. È stato accertato che l’ infezione che ha colpito l’ infermiera appartiene allo stesso ceppo virale di quella che a luglio colpì la neonata ricoverata al Bambin Gesù. Due casi concreti di malattia imputabili, secondo la Procura, all’ ospedale. RIPRODUZIONE RISERVATA.
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