6 Settembre 2011

TBC AL GEMELLI: SCOPERTO POSITIVO UN BAMBINO NATO IL 2 GENNAIO! LA REGIONE LIMITA I CONTROLLI A GENNAIO PER NASCONDERE LA GRAVITA’ DEL PROBLEMA?

SE LA POSSIBILITA’ DI CONTAGIO DURA 48 ORE, IL 31 DICEMBRE IL REPARTO POTEVA GIA’ ESSERE CONTAMINATO. IL CODACONS CHIEDE DI EFFETTUARE I TEST ANCHE SUI NATI A DICEMBRE

CLAMOROSA SCOPERTA DELL’ASSOCIAZIONE: NON SAREBBE STATO IL MARITO DELL’INFERMIERA MA LO STESSO OSPEDALE NEL 2005 A SCATENARE IL CONTAGIO. DOMANI I PARTICOLARI ALLA CONFERENZA STAMPA CHE SI TERRA’ A ROMA

Ancora nuovi sviluppi sul caso della tbc al Policlinico Gemelli di Roma. Il Codacons comunica oggi la notizia secondo cui un bambino, nato il 2 gennaio scorso, sarebbe risultato positivo ai test sulla tubercolosi. Circostanza che – spiega l’associazione – impone di ampliare i controlli, estendendo le analisi anche ai bimbi nati nel mese di dicembre 2010. Se la contagiosità, infatti, rientra nelle 48 ore, al 31 dicembre 2010 il reparto neonatale poteva risultare già contaminato. In ogni caso – prosegue il Codacons – la Regione Lazio deve assolutamente estendere i test, al fine di escludere con certezza matematica la possibilità di contagi in periodi antecedenti il mese di gennaio.
L’associazione, durante la conferenza stampa indetta per domani a Roma (ore 12 presso il Teatro San Genesio – Via Podgora 1) svelerà i dettagli di una incredibile scoperta: non sarebbe stato il marito dell’infermiera in servizio presso il reparto neonatale del Gemelli a scatenare l’emergenza Tbc e i successivi contagi, ma lo stesso ospedale nel 2005.
Intanto, sono già decine le famiglie che hanno dato incarico al Codacons di agire legalmente per il risarcimento dei danni subiti, attraverso azioni che verranno illustrate domani alla stampa. Il tutto, mentre si attende ancora una risposta ufficiale dal Pontefice, cui l’associazione ha inviato sabato una accorata lettera.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this