4 Maggio 2012

Tbc al Gemelli Il tribunale dice sì alla class action

Tbc al Gemelli Il tribunale dice sì alla class action la sentenza il codacons: «è una vittoria importante»

A Roma non era mai accaduto. Fino a ieri, quando il tribunale civile per la prima volta ha dato il via libera a una class action . A superare il filtro dell’ ammissibilità è stata l’ azione collettiva promossa dal Codacons per i casi di tubercolosi al Gemelli. La tredicesima sezione ha stabilito che i requisiti per agire in blocco ci sono. Adesso il Policlinico ha trenta giorni proporre reclamo contro l’ ordinanza in corte d’ appello. Se il via libera sarà confermato, la causa dovrà essere vagliata nel merito. E in caso di vittoria, secondo i calcoli dell’ associazione dei consumatori, l’ ospedale rischierà di spendere fino a mezzo milione per ogni bimbo risultato positivo al batterio. Sono 188 i neonati (e 56 i medici e i paramedici) per i quali il test ha certificato il rischio di contrarre la Tbc. Circa la metà dei genitori si è rivolta al Codacons e il papà e la mamma di un bimbo di 13 mesi hanno accettato il ruolo di promotore della class action , come vuole la legge. «Il tribunale – spiega l’ avvocato Nicola Sanitate – ha ritenuto sussistenti tutti i presupposti di ammissibilità previsti dall’ articolo 140 bis del Codice del consumo: la non manifesta infondatezza della pretesa risarcitoria, la possibilità di considerare i danneggiati come una classe, l’ adeguatezza del promotore, la sussistenza della qualifica di imprenditore in capo al Policlinico». «È una vittoria importantissima – commenta l’ avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – in quanto riconosce la responsabilità del Gemelli e apre la strada del sacrosanto risarcimento dei danni, dovendosi considerare malattia anche la positività alla Tbc». È solo nell’ inchiesta penale infatti che l’ eventuale differenza sarà decisiva: se la richiesta di incidente probatorio dell procura sarà accolta, toccherà a un perito stabilire se la positività è già malattia. In caso affermativo ai sette funzionari dell’ ospedale indagati potrà essere contestata, oltre alle lesioni, anche l’ epidemia colposa. La class action sulla Tbc è solo la quarta dichiarata ammissibile in Italia. La prima, nel 2010, era stata anch’ essa promossa dal Codacons contro il kit fai-da-te per rilevare l’ influenza aviaria e suina. A marzo però il tribunale di Milano l’ ha rigettata nel merito. Nel 2011 intanto Asso-Consum ha ottenuto il via libera dei giudici di Napoli contro la Banca della Campania, che ha trasformato in «commissione mancanza fondi» l’ abolita «commissione di massimo scoperto». E per un motivo analogo la corte d’ appello di Torino ha accettato l’ azione collettiva di Altroconsumo contro Intesa San Paolo: qui, secondo l’ associazione, sono 60 mila i clienti che potrebbero aver diritto al risarcimento dei danni. Lavinia Di Gianvito RIPRODUZIONE RISERVATA.

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