Dopo la protesta accesa dei tassisti che ha paralizzato Roma e le altre grandi città, prove di pace. L’ assemblea delle auto bianche, riunita nella sede del 3570 a Roma in vista del tavolo di martedì al ministero dei Trasporti, manda un messaggio a Graziano Delrio. «Siamo disposti a discutere, ma il governo ritiri tutti gli emendamenti alla Camera e al Senato o siamo pronti alla mobilitazione», avverte il coordinatore nazionale di Unica-Cgil, Nicola Di Giacobbe, spiegando che la discussione deve partire dal riordino della legge-quadro 21 del 1992. shadow carousel Roma: il manifestante con il tirapugni. Uber Il sindacalista ribatte a distanza anche al general manager di Uber che, in un’ intervista al Gr1 Rai, ha chiesto al governo di ascoltare anche le loro ragioni. «Gli operatori sono i tassisti e i noleggiatori, le piattaforme e la tecnologia non sono strumenti operativi ma sono solo strumenti commerciali. Di qui la necessità di una normativa che entri nel merito, separando le due funzioni. Ecco perché – conlude Di Giacobbe – al tavolo sul riordino della legge 21/92 devono sedere solo tassisti, noleggiatori ed entri locali, quelli cioè previsti dalla legge quadro». Il Codacons Nel frattempo, il Codacons ha presentato un ricorso urgente al Tar del Lazio per bloccare l’ incontro con le organizzazioni dei tassisti indetto per il 28 febbraio dal Ministero dei trasporti. Si contesta la mancata convocazione delle associazioni dei consumatori al tavolo di confronto. «Costituisce un fatto grave e comunque idoneo a inficiare la legittimità dell’ incontro – si legge nel ricorso – Doveroso è che in un tavolo tecnico, i cui effetti e le cui scelte sono idonee a incidere in maniera significativa sulle sorti di un servizio pubblico fondamentale, partecipino le associazioni di consumatori che rappresentano i clienti (con riferimento alla categoria dei Tassisti) ed al tempo stesso gli utenti (con riferimento al Ministero ed al Comune di Roma capitale)».

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