23 Febbraio 2012

Taxi, il governo fa marcia indietro e cede ai sindaci i poteri sulle licenze

Taxi, il governo fa marcia indietro e cede ai sindaci i poteri sulle licenze

Un’autoritĂ  dovrĂ  monitorare la concorrenza e dare parere preventivo. I consumatori: «Monti battuto da una lobby»


 MILANO – Niente piĂą licenze a tempo, ma sì ai taxi collettivi: la bozza dell’emendamento dei relatori cancella quanto previsto dal decreto legge sulle liberalizzazioni. I titolari di licenza, d’intesa con i Comuni, avranno invece «una maggiore libertĂ  di organizzazione del servizio – si legge nell’emendamento – sia per fronteggiare particolari eventi straordinari o periodi di prevedibile incremento della domanda e in numero proporzionato alle esigenze dell’utenza sia per sviluppare nuovi servizi integrativi come il taxi ad uso collettivo».


PARERE PREVENTIVO – «L’autoritĂ  – recita testo dell’emendamento elaborato dai due relatori Filippo Bubbico (Pd) e Simona Vicari (Pdl) – dovrĂ  monitorare e verificare la corrispondenza dei livelli di offerta del servizio taxi delle tariffe e della qualitĂ  delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani. Saranno però Comuni e Regioni ad intervenire non prima però di aver acquisito il parere dell’Autorità». Si potrĂ , tra l’altro, stabilire l’incremento del numero delle licenze «ove ritenuto necessario» bandendo concorsi straordinari. I proventi che deriveranno dal rilascio di nuove licenze «sono finalizzati ad adeguare compensazioni da corrispondere a coloro che sono giĂ  titolari di licenza». VerrĂ  inoltre consentita ai titolari di licenza d’intesa con i Comuni «una maggior libertĂ  nell’organizzazione del servizio sviluppando anche nuovi servizi come il taxi ad uso collettivo. E una maggior libertĂ  sarĂ  riconosciuta anche per la fissazione delle tariffe con una «corretta e trasparente pubblicizzazione a tutela dei consumatori». Si punta anche a migliorare la qualitĂ  dell’offerta ad esempio ampliando la formazione professionale. Fissati i principi si prevede anche che nel caso in cui i Comuni si discostino senza adeguata motivazione dal parere dell’autoritĂ  quest’ultima potrĂ  ricorrere al Tar del Lazio.


LE REAZIONI – Immediate sono arrivate le reazioni. Per Loreno Bittarelli Presidente Nazionale Uritaxi «c’è chi dice che sul decreto liberalizzazioni in discussione in Commissione al Senato sia passata la linea morbida sui taxi, ma a noi questo non risulta perchĂ© la nostra categoria – in questo giĂ  difficile momento che sta attraversando – ha concesso moltissimo per migliorarsi ed ampliare il servizio, senza aver ottenuto in cambio alcuna contropartita. Ci siamo resi disponibili a svolgere turni integrativi e piĂą flessibili con doppie guide, a introdurre servizi innovativi sperimentali e integrativi, l’uso collettivo del taxi, maggiore flessibilitĂ  delle tariffe, tratte a tariffa fissa e tanto altro ancora. Non abbiamo però ottenuto ancora risposte dal governo alle nostre richieste di sgravio dell’Iva sui beni strumentali, che per noi rappresenta un costo e non è detraibile come avviene per gli altri professionisti e sulla possibilitĂ  di acquistare il carburante per l’uso professionale a prezzi agevolati». Nel dibattito è intervenuto anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: «Il governo non può essere forte con i deboli e debole con i forti». E, ancora, «Solo abbassando i costi di gestione si possono contenere le tariffe ed ampliare la fascia di utenza che utilizza il nostro servizio e non continuando a spremere gli attuali operatori. Aumentando il numero di utenti del nostro servizio, che attualmente rappresentano solo l’1-2% della popolazione, si creerebbe piĂą lavoro per gli attuali tassisti e maggiori spazi occupazionali per tutti», ha concluso. Per le associazioni dei consumatori aderenti a Casper (Comitato contro le speculazioni e per il risparmio che riunisce Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) «si tratta dell’ennesima sconfitta per il governo Monti, nuovamente battuto dalla lobby dei tassisti. Una liberalizzazione dei taxi come quella che si starebbe profilando, con una AutoritĂ  dei trasporti di fatto inutile e che non può decidere un bel nulla, e il potere di stabilire licenze e tariffe in capo ai sindaci, di fatto annulla qualsiasi beneficio in favore degli utenti». «In sostanza – spiegano Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori – se passerĂ  l’emendamento che ammorbidisce le liberalizzazioni nel settore taxi, non ci sarĂ  alcun cambiamento rispetto alla situazione attuale: le licenze non aumenteranno, le tariffe continueranno ad essere le piĂą alte del mondo, e lo strapotere della lobby dei tassisti aumenterĂ , a tutto danno dei consumatori fruitori del servizio».


 

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this
WordPress Lightbox