5 Dicembre 2018

Tav, bandi rinviati al 2019 Toninelli: «Francia d’ accordo»

il ministero: procedura congelata il ministro: «nessun pregiudizio ma usiamo bene i soldi di tutti» conte riceve i «sì tav» a roma
TORINO Il governo italiano condividerà l’ analisi costi-benefici della Tav con il governo francese e, quindi, rinvia al 2019 la pubblicazione degli eventuali bandi di gara. È l’ annuncio fatto ieri dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli che su Facebook scrive: «La Francia condivide il nostro metodo e l’ opportunità di una analisi costi-benefici approfondita e finalmente obiettiva sul Tav». Toninelli spiega: «A margine del Consiglio Ue dei Trasporti, ho siglato con l’ omologa di Parigi, Elisabeth Borne, una lettera per chiedere congiuntamente a Telt, il soggetto attuatore, di pubblicare oltre la fine del 2018 i bandi dapprima attesi a dicembre. Adesso condivideremo il percorso con la Commissione europea, applicando in pieno il contratto di governo. Nessun pregiudizio sull’ opera, ma solo l’ obiettivo di fare quanto mai fatto prima: usare bene i soldi di tutti i cittadini italiani». Il vicepremier e ministro dell’ Interno, Matteo Salvini, commenta: «Analisi costi-benefici? Non faccio l’ ingegnere, ho fatto il classico. Ognuno faccia il suo mestiere». Poi aggiunge: «Sono per l’ Italia dei sì, mi si portino i numeri». Nelle parole del ministro Toninelli il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, intravede uno spiraglio. «Mi auguro che significhino che nell’ incontro con i rappresentanti delle categorie economiche, il governo annuncerà lo sblocco dell’ opera all’ inizio del 2019. Perché è chiaro: il tempo è scaduto», commenta. Fonti del ministero precisano però che il rinvio della pubblicazione dei bandi «congela di per sé qualunque aspetto della procedura». Chiamparino non nasconde la delusione: «La speranza che le dichiarazioni del ministro fossero foriere di una apertura del governo nell’ incontro sulla Tav è subito sfumata. Vuole allungare il brodo». L’ incontro è previsto per oggi. L’ annuncio di Toninelli arriva a 24 ore di distanza dalla grande manifestazione delle dodici associazioni di imprenditori a favore dell’ Alta Velocità alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, mentre sabato a scendere in piazza sempre nel capoluogo piemontese saranno i No Tav. Oggi, alle 11, una delegazione di 13 imprenditori e sindacalisti torinesi sarà ricevuta dal premier Giuseppe Conte, dal vicepremier Luigi Di Maio e da Toninelli. A Palazzo Chigi andranno i rappresentanti delle 33 associazioni che il 10 novembre, dopo la manifestazione dei 40 mila Sì Tav, hanno incontrato il prefetto di Torino e hanno sollecitato un incontro con il governo. LO SCONTRO. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha osservato che «la decisione di convocare le associazioni torinesi e non quelle nazionali la dice lunga sulla visione dell’ opera da parte del governo». Il Codacons chiede al ministro Toninelli di mostrare l’ analisi costi-benefici sulla Tav: per questo presenterà una istanza d’ accesso urgente al ministero per ottenere copia della documentazione. Dure le opposizioni: «Bloccando Tav, Brennero o Terzo Valico, ci facciamo del male da soli. Non solo perderemmo i fondi europei e quelli italiani già investiti, ma dovremmo anche risarcire le altre controparti. Cosa altrettanto grave, lasceremmo l’ Italia più isolata, senza i benefici di infrastrutture moderne, essenziali per creare lavoro, dare competitività alle imprese, aiutare l’ export, il turismo, la riduzione del traffico e dell’ inquinamento», scrive in un post su Facebook il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. «Quattro milioni di camion vanno su e giù tra Francia e Piemonte, con relative emissioni nocive per la salute e il clima», continua, «lo sanno bene artigiani, agricoltori, commercianti, cooperative, industriali, che si sono riuniti domenica a Torino, con una mobilitazione senza precedenti. Hanno protestato contro un governo che si ostina a dire solo ‘no’». Tajani precisa che «i nostri imprenditori sono giustamente preoccupati: per loro queste infrastrutture sono la porta d’ ingresso a un mercato europeo dove, grazie alla loro bravura, esportano 250 miliardi di beni ogni anno». E anche dal Pd, l’ ex sindaco di Torino Piero Fassino attacca: «La decisione di Toninelli di rinviare al 2019 l’ indizione dei bandi per il proseguimento della Tav è un atto di arroganza contro gli interessi del Paese». Fassino ha aggiunto: «Si continua a usare la valutazione costi-benefici come una foglia di fico per mascherare il pregiudizio ideologico contro la Tav, la cui utilità strategica è stata già dimostrata da ben sette valutazioni costi-benefici». Il parlamentare Pd torinese Davide Gariglio preferisce invece un altro punto di vista: «Il ministro Toninelli alla fine si arrende e dà il via libera alla pubblicazione dei bandi a gennaio: per lui è una Caporetto».

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