23 Dicembre 2013

Tasse sulla casa: cosa cambia nel 2014

Tasse sulla casa: cosa cambia nel 2014

Addio Imu, benvenuta (si fa per dire) Tasi. Il 2014 segna l’ ennesima rivoluzione per le tasse sulla casa, e le regole che cambiano per volontà politica rischiano di portare ad aggravi per chi prima pagava di meno. Un computo totale dei danni della guerra dello Stato al cittadino proprietario di immobili non è ancora possibile farlo, ma i quotidiani di oggi cominciano a riportare qualcuna delle modifiche maggiori. Il confronto tra Imu e Tasi in questa infografica di Centimetri: TASSE SULLA CASA: COSA CAMBIA NEL 2014 – Cosa cambia nel 2014 per le tasse sulla casa? Spiega il Corriere della Sera che in primo luogo il tributo verrà unificato: Vi sarà un nuovo tributo, lo Iuc, che però si articolerà in due distinte voci: la Tasi (Tassa sui servizi indivisi- bili) e la Tari (Tassa sui rifiuti) e quindi in realtà si tratta di due tasse con presupposti e aliquote ben distinti. Sugli immobili diversi dall’ abitazione principale oltre allo Iuc ci sarà ancora l’ Imu e per chi possie- de un’ abitazione non locata nel medesimo Comune in cui ha l’ abitazione principale c’ è da pagare anche il 50% dell’ Irpef sulla rendita catastale del- l’ immobile: in questo caso i tributi quindi sono addirittura quattro. E quanto costerà? La risposta che possiamo dare per oggi difficilmente resterà valida anche nelle prossime settimane. La legge di Stabilità prevede che per il 2014 i Co- muni non possano applicare sulle abitazioni principali un’ aliquota superiore allo 0,25%, calcolato sul medesimo imponibile dell’ Imu. Nulla vieta ai Comuni di applicare anche l’ aliquota zero o preve- dere detrazioni dall’ imposta ma potranno farlo di fatto a lo- ro spese. Se le cose rimanesse- ro così finirebbero per pagare il tributo le abitazioni di basso valore prima esentate, mentre godrebbero di tariffe più basse gli immobili di pregio. Non so- lo: il meccanismo, lamentano ora i Comuni, è tale da creare mancati incassi per un miliar- do e mezzo di euro, non coper- ti da trasferimenti statali. TUTTE LE TASSE SULLA CASA – E non finisce qui: se non ci saranno interventi dell’ ultim’ ora, dal prossimo 1 gennaio diverranno esecutivi gli sfratti “a danno di migliaia e migliaia di famiglie che, a causa della crisi economica, non riescono più a pagare gli affitti”, denuncia il Codacons, mettendo in evidenza come ci sia stata una impennata dei provvedimenti di sfratto dal 2007 al 2012 con un picco del +54,5%. Per evitare l’ emergenza, l’ associazione chiede che sia prorogata di un altro anno l’ esecuzione degli sfratti, in favore di anziani, disabili, malati e famiglie con reddito inferiore ai 27mila euro. Ma la casa per le famiglie italiane si sta trasformando in una sorta di “bancomat dello Stato per fare cassa”. Cosi’ l’ Ance denuncia “il paradosso tutto italiano che quando c’ e’ bisogno di far cassa ci si rivolge sempre e solo alla casa, il bene principale degli italiani”. E per protestare contro una “fiscalita’ immobiliare che e’ gia’ smodata”, Confedilizia per la prima volta arriva a minacciare “azioni forti” se ci saranno ulteriori aggravi. LA PROPOSTA DI CONFEDILIZIA – “Se nei prossimi giorni verra’ ancora seriamente considerata l’ ipotesi di aderire alla duplice richiesta dei Comuni per un ulteriore aggravio della gia’ smodata fiscalita’ immobiliare, la proprietà edilizia dovrà immancabilmente pensare a mettere in atto azioni forti, come fanno tutti”, avverte il presidente Corrado Sforza Fogliani che aggiunge: “la proprieta’ edilizia ha tradizioni di ordine e rispetto della legge. Ma se la classe politica considera queste caratteristiche una debolezza non c’ e’ piu’ dialogo”. L’ associazione dei proprietari calcola che con la duplice richiesta dei Comuni di portare l’ aliquota massima dell’ Imu-bis dal 2,5 al 3,5 per mille e di rimuovere il limite del 10,6 per mille per le due Imu, quest’ anno verranno chiesti ai piccoli proprietari, solo per le due Imu, 28 miliardi e mezzo contro i 20 di quest’ anno e i 9,2 miliardi dell’ Ici 2011. Si tratta di “una triplicazione del carico tributario in soli quattro anni” che grava soprattutto sulla piccola proprieta’ mentre restano “privilegi” e vantaggi per la grande proprieta’ speculativa.

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