Tasi, nei Comuni in ritardo si paga a settembre
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fonte:
- Giornale di Sicilia
Nei centri che hanno invece già approvato in Consiglio le aliquote, la prima rata dovrà essere versata entro il 16 giugno. A Palermo, dopo quello della giunta manca ancora il sì di Sala delle Lapidi. …Il governo ha deciso che, nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Lo afferma una nota del Mef, guidato da Pier Carlo Padoan. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno. La decisione è stata presa dopo che il governo ha incontrato ieri l’ Anci e – si legge nella nota – «per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’ altro all’ esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali». Sulla Tasi, proprio ieri la Uil ha reso noto uno studio su 12 Comuni capoluogo dove la Tasi sarà più «cara» dell’ Imu pagata nel 2012. Fra queste città ci sono Palermo e Siracusa. Almeno così si evince dall’ indagine- ancora parziale e che non comprende ad oggi gli altri comuni siciliani- realizzato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, che sta monitorando l’ andamento della tassa comunale sui servizi indivisibili. A Palermo, dove l’ amministrazione comunale ha deliberato un’ aliquota del 2,9 per mille con detrazione fissa di 50 euro, più 20 euro per figli minori di 18 anni, la Tasi media sarà di 154 euro, due euro in più rispetto al dato Imu di due anni fa che era di 152 euro. Manca, però ancora il voto del consiglio comunale. Nella città aretusea, invece, si pagheranno 159 euro, 16 in più rispetto a 143: il Comune, sempre secondo i dati riportati dalla Uil, ha adottato un’ aliquota del 2,5 per mille, detrazioni fisse di 100 euro fino a 550 euro di rendita catastale più 30 euro dal terzo figlio. Ma dal Comune di Siracusa non ci stanno: «La tassazione sulla casa non aumenterà». Spiegano da Palazzo Vermexio: «La prova è che il gettito Imu per la prima casa nel 2012 è stato di 8,1 milioni di euro, quello Tasi previsto per il 2014 è di 5,5 milioni. Al momento, tra l’ altro – precisano dal Comune – non c’ è un’ aliquota ufficiale perchè l’ indicazione della giunta sulla Tasi arriverà oggi in Consiglio. E la proposta è di fissare l’ aliquota al 2,3 per mille per la prima casa e di rinunciare di avvalersi dell’ incremento dell’ 0,8 per mille da destinare ai servizi indivisibili. Quanto alla seconda casa- osservano da Pa lazzo Vermexio- resta l’ aliquota applicata lo scorso anno del 10,6 per mille, ma con la novità che sarà abbattuta l’ Imu per le attività commerciale dal 10,6 al 9 per mille». La Uil però spiega: «Mancano ormai pochi giorni alla scadenza della pubblicazione delle delibere e, a tutt’ oggi sono soltanto 832 i municipi che hanno deliberato le aliquote di cui però soltanto 514 hanno reso nota la propria delibera. Ciò che emerge da questo campione è un ginepraio di aliquote e detrazioni diverse. Alla fine si avranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi, ma si rischia di avere oltre 75 mila combinazioni differenti di applicazione dell’ imposta. Infatti, oltre che aliquote differenziate tra prime case e altri immobili, c’ è la variante delle detrazioni». Gli altri dieci capoluoghi dove la Tasi sarà più cara dell’ Imu 2012 sono Bergamo (+21 euro), Ferrara (+60), Genova (+67), La Spezia (+47), Macerata (+10), Mantova (+89), Milano (+64), Pistoia (+75), Sassari (+40) e Savona (+28). Palermo è quindi la città dove l’ aumento sarà maggiormente contenuto. «Se il buongiorno si vede dal mattino – commenta Guglielmo Loy, segretario confederale della Uilla nuova imposta porterà delle amare sorprese per gli italiani. Infatti, tra Tasi, Tari e addizionali comunali si rischia di neutralizzare il bonus Irpef, o peggio come nel caso dei pensionati, esclusi dal bonus fiscale, il rischio è di peggiorare ulteriormente la situazione economica, aumentando il carico fiscale complessivo». Dallo studio della Uil emerge inoltre che ad eccezion fatta per Aosta, dove per le case non di lusso l’ aliquota è stata fissata al livello base dell’ 1 per mille, e Pordenone con l’ 1,25, tutte le altre città hanno aumentato le aliquote. «Sulla Tasi regna ancora troppa incertezza – attacca il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – e la circostanza secondo cui solo pochi comuni hanno deliberato l’ aliquota, potrebbe creare evidenti disparità di trattamento tra contribuenti, con date di pagamento differenziate a seconda dei comuni di residenza. A pochi giorni dalla scadenza della prima rata (prevista per il 16 giugno), lo Stato dovrebbe dare risposte certe ai cittadini. Il caos che si sta determinando è intollerabile e, oltretutto, potrebbe spingere gli utenti a non pagare le tasse con danni pesantissimi per il Fisco». Critico anche il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani: «I Comuni lamentano che si sono avute molte modifiche nella normativa fiscale che li riguarda. Ma loro, almeno, dispongono di legioni di impiegati. Mentre il povero contribuente all’ imposta deve aggiungere le spese di Caf e professionisti per sapere come pagare». (*ppm*)
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