21 Maggio 2014

Tasi, la proroga non cancella i dubbi E spuntano i ricorsi

Tasi, la proroga non cancella i dubbi E spuntano i ricorsi

Nando Santonastaso C’ è chi, come il Sole 24 Ore, ha proposto una sorta di «gioco» per calcolare l’ importo. E chi come la Uil non ha dubbi: la Tasi darà luogo a 8mila applicazioni diverse, tante quanti sono i Comuni che l’ applicheranno, con ben 75mila combinazioni diverse. Secondo lo studio del sindacato, già adesso – con un campione piuttosto ridotto di enti che hanno già deliberato le aliquote – nel 37,5% dei casi la nuova tassa sui servizi indivisibili costerà più dell’ Imu 2012. Il governo si augura che con la Tasi il sistema di tassazione sulla casa abbia trovato finalmente un suo assetto stabile (si sono contate ben 32 modifiche negli ultimi anni delle imposte immobiliari), ma intanto bisogna fare in conti con una serie di dubbi tutt’ altro che risolti dall’ annuncio del governo di prorogare a settembre la rata di giugno. Vediamo perché. Intanto non c’ è ancora il decreto legge che ha disposto la proroga. Dovrebbe essere varato domani dal Consiglio dei ministri e solo allora sarà possibile avere il quadro completo delle norme. Di sicuro lo slittamento – in base a quanto si può capire attraverso la nota ufficiale del Tesoro – non riguarderà l’ Imu, che ancora si paga sulla seconda casa, sulle prime case di lusso e su tutti gli altri immobili. La scadenza per queste rimane fissata al 16 giugno anche in assenza di delibera perchè valgono le vecchie aliquote. Tra i dubbi da sciogliere c’ è quello relativo al giorno di settembre entro la quale bisognerà pagare la rata dopo la proroga. Per ora il Tesoro ha indicato solo il mese, non la data: sembrerebbe, secondo alcune indiscrezioni, che un orientamento univoco ancora non sia stato trovato, al punto che lo slittamento potrebbe arrivare perfino a ottobre. Altro nodo, il pagamento della Tasi sulla prima casa che, in assenza di delibera entro il 23 maggio, in base all’ attuale normativa sarebbe slittata a dicembre. E c’ è ancora da uniformare il rispetto dei tetti di aliquota fissati dal legislatore tra Tasi e Imu per il 2014. Insomma, il cammino resta ancora in salita in attesa del decreto del governo e soprattutto, per il contribuente, della pubblicazione della delibera del suo Comune entro il 31 maggio sul sito del ministero dell’ Economia. Se anche sul portale del federalismo fiscale la delibera votata dal consiglio comunale non comparirà entro quella data, il rinvio a settembre sarà automatico. Ricapitolando: i proprietari di seconda casa dovranno comunque andare alla cassa il 16 giugno per pagare l’ Imu. Se non ci sono state modifiche, si paga in base alle aliquote del 2013, versando metà dell’ imposta annua. Se il Comune ha definito anche le modalità per la Tasi, si pagherà contestualmente anche questo tributo (ovviamente la prima rata, cioè metà del dovuto). In caso contrario, il versamento slitta alla data che sarà indicata dal decreto (per ora settembre). La Tasi inoltre, a differenza dell’ Imu, la pagano anche gli inquilini. La legge prevede una quota tra il 10 e il 30% del totale a carico degli affittuari. Anche questa dovrà essere indicata dalle delibere comunali. Nel caso in cui la delibera è stata adottata anche gli inquilini dovranno pagare la loro quota a giugno (e i locatari sottrarla dall’ importo loro dovuto). Altrimenti l’ appuntamento slitta alla data che sarà indicata dal decreto. Ma la proroga non è solo un rompicapo per i contribuenti. È anche l’ ennesima fonte di polemiche e di incognite. Tra queste ultime va citata per dovere di cronaca la voce secondo cui anche per il modello 730 potrebbe subire uno slittamento ma solo per i Caf, non per il pagamento. Voce, appunto, la prudenza è d’ obbligo. Il fronte delle proteste è invece in piena espansione. Il Comune di Varese ha dichiarato guerra alla Tasi «perché incostituzionale», ricorrendo alla Consulta. Il Codacons invece mette nel mirino la proroga ritenendo che la scelta del rinvio a settembre sia stata presa «senza alcun valido motivo dato che i Comuni hanno avuto tutto il tempo necessario per deliberare le aliquote». Ma c’ è soprattutto un clima di forte preoccupazione tra gli operatori economici: «La Tasi, oltre a rappresentare un consistente incremento di tassazione che le imprese stremate da una crisi che sembra non finire mai avranno difficoltà a sostenere – dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli – rappresenta in termine di adempimenti un vero e proprio groviglio che poteva e doveva essere evitato». Una scelta «insufficiente», secondo Rete Imprese mentre la Cisl chiede di rimettere mano al sistema di imposizione sulla casa, «recuperando una maggiore equità e progressività nella tassazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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