Tasi, l’ ora delle proteste Rifiuti: nuovi aumenti
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fonte:
- Quotidiano di Puglia
Sul pasticcio Tasi si scatenano le associazioni dei consumatori, che bocciano il doppio calendario per i versamenti dell’ imposta sui servizi varato dal Governo e promettono battaglia. «Quando l’ accordo con Anci verrà tradotto in provvedimento legislativo – dice Piero Mongelli, responsabile del Codacons Lecce – credo che l’ associazione lo impugnerà». Contestata, infatti, la scelta di far pagare la prima rata della tassa a settembre ai cittadini dei Comuni che non hanno deliberato aliquote e detrazioni della tassa e a giugno quelli dei municipi che, invece, hanno già approvato il pacchetto Tasi. «Il risultato – continua Mongelli – è che i contribuenti dei Comuni virtuosi dovranno pagare subito e quelli dei Comuni non virtuosi, avranno in “premio” l’ opportunità di pagare fra quattro mesi. Ogni differenza di trattamento in materia tributaria è vietata dalla legge, dalla Costituzione, ma bene ha fatto – conclude Mongelli – il Comune di Lecce a rinviare l’ approvazione del regolamento in questa situazione di assoluta incertezza». Sulla stessa linea Antonio Moscaggiuri, responsabile provinciale di Fedeconsumatori: «I cittadini, ancora oggi, non sanno cosa fare e – aggiunge – e le due rate di settembre e dicembre, quando tutti i Comuni riscuoteranno poi il saldo della Tasi, sono troppo vicine». Così, insomma, il salasso è servito. Intanto oggi, nel Consiglio comunale convocato per le 10, la Giunta chiederà il rinvio della discussione e dell’ approvazione di aliquote e detrazioni Tasi, sul quale dovrebbe convergere anche il Pd, alla luce delle dichiarazioni rese proprio ieri dal consigliere Antonio Rotundo. «Meglio aspettare – ha detto – e chiarire meglio quali servizi saranno finanziati e quale sarà, eventualmente, l’ aggravio fiscale rispetto all’ Imu per i cittadini leccesi». All’ ordine del giorno, infatti, anche la determinazione di aliquote e “sconti” su quest’ ultima imposta che dovrà essere modulata sulla Tasi futura. Se le prime abitazioni, eccetto le case di lusso, restano esentate dall’ Imu, dovranno invece pagare a settembre – si sta valutando a Roma anche uno slittamento a ottobrela prima rata Tasi, che potrà arrivare fino a un massimo del 3,3 per mille. Le ville e gli immobili diversi dalla prima casa, dovranno invece pagare entrambe le imposte. A pagare la Tasi saranno sia i proprietari degli immobili, che gli inquilini. Per gli immobili in affitto si pagherà sia l’ Imu che la Tasi con il limite massimo dell’ 11,4 per mille. L’ Imu verrà pagata interamente dal proprietario, mentre la Tasi peserà anche sulle spalle dell’ inquilino che dovrà versarne una quota compresa tra il 10 e il 30% in base a ciò che prevederà la delibera comunale. Per capire quanto peserà il pacchetto di imposte sugli immobili si dovrà aspettare ancora qualche settimana, quando il Governo avrà definito l’ entità dei tagli ai trasferimenti agli Enti locali. Si dovrà aspettare ancora anche per sapere di quanto aumenterà la nuova tassa sui rifiuti, la Tari, succedanea della Tares che, solo l’ anno scorso, ha pesato sulle spalle dei leccesi il 19% in più rispetto alla vecchia Tarsu. Anche per la Tari è previsto.
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