22 Maggio 2014

Tasi, Fassino: la rata rinviata al 16 ottobre

Tasi, Fassino: la rata rinviata al 16 ottobre

Sveva Capelli Il pasticcio Tasi è solo parzialmente risolto. Il governo ha annunciato un decreto per far slittare il pagamento dell’ imposta sui “servizi indivisibili” per i Comuni ritardatari, che non hanno già deliberato le aliquote o non lo faranno entro il 23 maggio. Secondo Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell’ Anci, la prima rata si pagherà ikl 16 ottobre. Ma finché il decreto non verrà emanato (domani dovrebbe essere il giorno buono) non si sa neanche se lo slittamento del pagamento della prima rata avverrà a settembre o ad ottobre. L’ unica cosa certa – per il momento – è che nei Comuni in cui la delibera c’ è stata (o ci sarà entro il 23 maggio) bisogna affrettarsi a pagare entro il 16 giugno. Confedilizia ha calcolato che fino a ieri erano 1.198 i Comuni diligenti (l’ elenco completo http://www.confedilizia.it/COMUNI%20CON%20DELIBERA%20TASI_20.5.2014.pdf ). Il link ufficiale con l’ elenco da consultare Ma l’ elenco ufficiale da consultare è quello al link http://www.finanze.it/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/IUC/sceltaregione.htm . Per essere sicuri che il proprio Comune non sia tra questi bisogna aspettare il primo giugno. I Comuni, hanno infatti tempo fino al 31 maggio per inserire i dati nell’ elenco del dipartimento politiche fiscali. Per quasi tutti slitta a settembre la prima rata Slitta a settembre la prima rata della Tasi, la “Tassa sui servizi indivisibili”, per i comuni in ritardo con la definizione delle aliquote. L’ ufficialità, dopo tanta confusuione, arriva dal Tesoro. Una nota del ministrero fa sapere che “Dopo aver incontrato l’ Anci, per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’ altro all’ esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali, il governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno”. Gli “altri” Comuni, a quanto si sa, sono soltanto 1.000, quelli che già si erano messi in regola. Codacos: rischio illegittimità del decreto Molte associazioni dei consumatori, Codacons in testa, sono intenzionate a ricorrere alla Consulta contro il decreto di proroga della Tasi, perché creerebbe disparità di trattamento trai cittadini, divisi tra quelli che devono pagare subito e chi lo può fare con tutta calma. In arrivo 2 miliardi: le notizie precedenti Viene accolta, così, la soluzione proposta dall’ Anci nella discussione con il Tesoro sulla definizione del caos Tasi. A questo punto, è molto probabile che il governo centrale anticiperà liquidità ai comuni ritardatari nella riscossione della Tasi. La cifra circolata negli ultimi giorni si aggira sui due miliardi di euro. I dubbi di stamattina Dovremo pagare la prima rata della Tasi (la nuova imposta sui servizi, che – assieme alla Tari – sostituisce l’ Imu sulla prima casa) entro il 16 giugno o no? A meno di un mese dalla scadenza, la risposta è incerta. Dato che ancora molti Comuni non hanno deliberato le aliquote, in nome del federalismo fiscale, è molto probabile che alla fine la proroga ci sarà. E’ ancora in forse se lo slittamento della data riguarderà tutti i Comuni oppure solo i ritardatari, molti dei quali andranno a votare domenica prossima per il rinnovo dei Consigli e la scelta del sindaco. L’ ipotesi è di spostare la scadenza al 16 settembre. Comuni a secco di risorse In caso di rinvio c’ è il rischio che i Comuni rimangano a secco di risorse, senza la possibilità di pagare stipendi e servizi. Perciò, ha avvertito Piero Fassino (nella foto), sindaco di Torino, nonché presidente dell’ Anci (l’ associazione dei Comuni), in caso di slittamento della data, occorre che lo Stato anticipi i due miliardi di gettito della prima rata dell’ imposta (c’ è infatti, una seconda tranche da pagare entro il 16 dicembre). Oggi è previsto un incontro tra l’ Anci e i tecnici del ministero del Tesoro. Nel 26% dei Comuni c’ è un rincaro rispetto alla vecchia Imu Questa nuova tassa farà rimpiangere a molti proprietari la vecchia Imu sulla prima casa. Nel 26 percento dei Comuni infatti la Tasi costerà di più della vecchia imposta sugli immobili. A Milano, ad esempio, ci saranno circa 64 euro in media in più da pagare. Fortunati invece i cittadini della Capitale, che vedranno un risparmio medio di 127 euro. Chi pagherà la Tasi La Tasi deve essere pagata oltre che dai proprietari di prime e seconde case, anche dagli inquilini, che dovranno versare una quota compresa tra il 10 e il 30% a seconda della delibera comunale. Il calcolo può essere effettuato sul sito Amministrazionicomunali.it oppure nei Caf o in una sede di Confedilizia.

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