«Tasi, ci sia data unica per tutti»
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fonte:
- La Città di Salerno
2.5% È l’ aliquota base della Tasi prevista dalla normativa (azzerabile dai comuni). 0.8% È la maggiorazione che può essere deliberata dai comuni. 3.3% È l’ aliquota massima prevista dalla legge «La decisione di diversificare i pagamenti della Tasi – il 16 giugno e a settembre – a seconda del Comune, crea evidenti disparità di trattamento tra cittadini» e viola la Costituzione. A dirlo è il Codacons, commentando la recente decisione assunta dal Governo per risolvere il caos che si è creato sulla nuova tassa sui servizi indivisibili, la cui aliquota non è ancora stata deliberata da oltre settemila Comuni (tra cui tutti quelli della provincia di Salerno). Per l’ associazione dei consumatori la soluzione trovata dal Governo, di diversificare i pagamenti, a seconda che il comune di residenza abbia o meno adottato la delibera in merito, viola la Costituzione «che all’ articolo 3 sancisce l’ assoluta uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge». Una formale diffida è stata già trasmessa ieri al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al Ministro dell’ Economia, Pier Carlo Padoan. In essa non solo si diffida il Governo dall’ introdurre scadenze diversificate per il pagamento della tassa, ma si suggerisce come unica possibile soluzione al problema, di posticipare per tutti i contribuenti la scadenza della Tasi ad ottobre. «Si apprende – scrive il Codacons nella diffida – la decisione del Governo in base alla quale il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili – Tasi – sarebbe stata spostata da giugno 2014 a settembre 2014 ma unicamente per quei Comuni che al 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, mentre per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. È di tutta evidenza come, in tale contesto, la maggioranza dei contribuenti stia vivendo nell’ incertezza più assoluta. Ciò a parere della scrivente associazione evidenzia un chiaro ed illegittimo operato da parte della pubblica amministrazione che, per compensare un assoluto e altrettanto illegittimo ritardo da parte dei comuni, in chiara violazione dell’ art. 3 della Costituzione e con possibile violazione delle norme contenute nello Statuto del Contribuente». Il riferimento è all’ articolo 5, che prevede che «L’ amministrazione finanziaria deve assumere idonee iniziative volte a consentire la completa e agevole conoscenza delle disposizioni legislative e amministrative vigenti in materia tributaria, anche curando la predisposizione di testi coordinati e mettendo gli stessi a disposizione dei contribuenti presso ogni ufficio impositore». Il Codacons ha dunque chiesto formalmente al Presidente del Consiglio e al Ministero dell’ Economia un intervento immediato «al fine di individuare, per tutti i Comuni, una unica data di scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi, non solo per garantire il diritto alla trasparenza, alla corretta gestione e al buon andamento delle pubbliche amministrazioni ma, in particolare, per la tutela dei contribuenti nel rispetto del dettame dell’ art. 3 della Costituzione e delle norme contenute nello Statuto del Contribuente». Per l’ associazione, quindi, il Governo deve posticipare il pagamento ad ottobre per tutti i contribuenti, «o saranno avviate azioni legali». Remo Ferrara ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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