15 Giugno 2011

Tamarreide, quel falso orgoglio coatto che incute tristezza

Tamarreide, quel falso orgoglio coatto che incute tristezza
 

 Otto tarri su un pullman. Con quest’ ideona Fiammetta Cicogna snobbissima con l’ erre moscia sbertucciata ferocemente dai suoi stessi ospiti inaugura la prima puntata di "Tamarreide" (Italiauno, lunedì ore 21). Confidiamo sia anche l’ ultima. Non perché tale reality sia brutto, ma perché è sbagliato. Tamarreide è uno scimmiottamento del Jersey Shore cult Usa in onda su Mtv, dove un gruppo di burini italoamericani scuote il comune senso della tv. Non potendo usare gli italoamericani in Italia, gli autori Mediaset tentano di sublimare la categoria del "tamarro", imbrancando grezzi – siliconati – palestrati su un pullman zebrato, e odoroso dei film del Monnezza anni’ 70. Da tale campionario di freaks volgarissimi (sembrava di essere sul carro del circo dei "Sabotatori" di Hitchcock) emergono figurine bidimensionali. Nell’ ordi ne. Claudio postino romano ipertrofico – indottrinato da tale "Spartaco er re dei coatti"- e che ci prova con Cristiana, rampolla di famiglia di imprenditori del miele che fa la cubista e se la tira da morire;  Antonio dice «sono bambino, ho bisogno di coccole» e gli rispondono: «Qui ce sta pure er latte», indicando le tette siliconatissime di Angelica detta "melone". Antonio viene istruito nello striptease da Manuel spogliarellista sudatissimo con Porsche e casa in centro a Perugia, somigliante a un Diabolik lampadato. Già così lo spettacolo è tremendo. Poi, dal baillame sbucano personaggi felliniani: il Conte Giovannelli, il rapper barbuto Er Gitano fidanzato di Marika altra popputa cubista, taluni zoccoloni da discoteca, la stessa Cicogna narratrice. Cose straviste a Stracult e al Grande Fratello. Acotè Codacons e gay s’ alterano per frasi tipo «Manuel sembrava ricchione, non ho niente contro i ricchioni, ma hanno fatto bene a urlargli frocio». Tamarreide incute tristezza. Cerca d’ inventare dialoghi surreali sull’ orgoglio coatto, esistente solo nella testa di autori intellettuali ma assai snob. «Il vero tamarro non pensa di esserlo», è l’ unica frase autentica. E il fatto che si debba renderlo consapevole facendogli balenare l’ illusione del successo tv, be’ , è esercizio di rara brutalità. Ha fatto il 7, 9%. Lo chiudano. O infilino gli autori su quel pullman…

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