Tagli ai calciatori, la Nazionale attacca Calderoli
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fonte:
- Il Piccolo
ROMA Dopo i tagli agli stipendi di politici e presentatori Rai, ora tocca a quelli dei calciatori. La proposta parte ancora una volta dal ministro Roberto Calderoli che invita club e Federcalcio a «partecipare ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi» ridimensionando gli ingaggi dei giocatori. Una proposta «per dare il buon esempio» ma che determina la reazione di mondo politico e sportivo. «Se Calderoli mi dice dove dovrebbero andare i nostri possibili non introiti, magari ci potrei fare un pensierino. Non capisco come mai i politici cavalchino sempre l’ onda dei Mondiali per fare certe sparate, per poi fare retromarcia se le cose vanno bene»: è la replica di Gigi Buffon al ministro per la Semplificazione legislativa. Per il capitano della nazionale, Fabio Cannavaro «siamo un Paese ridicolo». L’ azzurro Angelo Palombo smorza le polemiche. «Ma quali premi – dice il centrocampista della Sampdoria – io pagherei per vincere il Mondiale». La Figc, già impegnata in una politica di contrazione delle spese, non replica. L’ uscita di Calderoli, invece, non sembra piacere affatto al ministro Ignazio La Russa che invita il collega «ad occuparsi di Padania». Secondo Calderoli il mondo del calcio deve «partecipare ai sacrifici degli italiani di fronte alla crisi» e perciò «in vista dei Mondiali» anche la Figc dovrebbe «ridimensionare premi eventuali» ai calciatori. Anzi, spiega, «sarebbe un bel gesto se giocatori e Figc ne devolvessero parte a titolo onorifico». L’ esponente leghista si spinge oltre e sottolinea che «i Cip 6 hanno drogato il mercato». Il Cip6 è un meccanismo per il quale chi produce energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate ha diritto a rivenderla al gestore ad un prezzo superiore a quello di mercato. E tra coloro che percepiscono gli incentivi ci sono le raffinerie petrolifere. Chiaro il riferimento del ministro al "petroliere" Massimo Moratti, presidente dell’ Inter e regista di campagne acquisti miliardarie. Moratti è comunque in buona compagnia: Roma e Sampdoria, infatti, sono in mano a due famiglie legate al mondo del petrolio, anche se le campagne acquisti di giallorossi e blucerchiati non sono paragonabili a quelle dei nerazzurri. Proprio il riferimento all’ Inter non piace al ministro Ignazio La Russa, sfegatato tifoso nerazzurro, che replica seccamente al collega: «Calderoli lo preferisco molto di più come ministro che come commentatore sportivo – dice – anche perché la sua conoscenza calcistica si limita alla vittoria della Padania su non so quale squadretta». Insomma – aggiunge – «è meglio che Calderoli si occupi della Padania». Duro il commento dell’ opposizione. Per Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, se proprio c’ è qualcuno che deve «contribuire ai sacrifici che il governo chiede» sono «tutti quei multi-miliardari che giocano o posseggono società di calcio, a partire dal presidente del Consiglio». «D’ accordo con la moral suasion del ministro Calderoli, come la maggior parte degli italiani», si dice il presidente dei deputati dell’ Idv Massimo Donadi, anche se «si tratta dell’ ennesima boutade» per «far dimenticare la manovra». Il Codacons si schiera con Calderoli. Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori, taglia corto: «L’ idea è buona, cominci a metterla in pratica Calderoli, rinunciando alle sue indennità».
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