Sulle spiagge il virus è già un ricordo i balneatori chiudono un’estate d’oro
- fonte:
- Il Messaggero
Nemmeno il maestrale, che secondo i meteorologi accompagnerà i giorni di settembre, riuscirà a sparigliare le carte di una stagione estiva che si chiude tra sold-out di presenze e fatturati alle stelle. Finito il tempo delle lamentele, delle recriminazioni per la mancanza di considerazione da parte dei politici e il vago senso di inferiorità verso gli imprenditori dei salotti buoni,i balneatori festeggiano i risultati di una estate come non mai. «In 50 anni che faccio questo mestiere. racconta Riccardo Padovano, presidente della Sib-Confcommercio – non ho mai visto un tale successo.E nonostante si sia chiusa domenica la balneazione garantita con servizio di assistenza, secondo l’ordinanza regionale, continuiamo a ospitare sulle nostre spiagge frotte di villeggianti. Merito del mare pulito, della bandiera blu e degli stessi pescaresi che quest’anno, anche a causa del Covid, hanno fatto della loro città la metà privilegiata delle vacanze».A incidere positivamente anche i prezzi, «rimasti invariati da anni – continua Padovano -. Persino il Codacons ha segnalato i rincari nelle altre regioni, mentre noi continuiamo ad applicare gli stessi prezzi, perché ci rendiamo conto che le famiglie non possono spendere grosse cifre». A preoccupare sono, invece, le contestazioni fatte dal Garante della concorrenza sulle estensioni delle concessioni balneari fino al 2033: provvedimento illegittimo, a parere dell’Autorità, da superare ricorrendo a bandi della Fiba-Confesercenti -. Si dovrebbe premiare chi investe, piuttosto che cercare di sottrargli il frutto di un lavoro decennale».E mentre il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, assicura l’impegno dell’esecutivo regionale per attivare un tavolo di confronto e aprire «una interlocuzione con l’Europa, al fine di definire parametri e iter procedurali risolutivi»,i balneatori affilano le armi:«A un settore che comprende 750 operatori e da lavoro a circa 800 unità – continua Padovano con un fatturato lordo di circa 75 milioni di euro, va data un’attenzione diversa da parte della classe politica e imprenditoriale. Ma anche noi dobbiamo lavorare per rivisitare il ruolo degli stabilimenti, dando vita ad una rigenerazione balneare, con i lidi che anche nei mesi freddi producono e animano la città». Il progetto del “mare d’inverno”, previsto dalle normative regionali, con la possibilità di recintare con pannelli trasparenti parti delle aree e utilizzarle a fini commerciali, non è in realtà mai decollato. «Bi-sogna fare ulteriori sforzi, soprattutto dal punto di vista del marketing turistico – continua La Torre -. La promozione resta un ambito che ci vede carenti». Al fianco della promozione, va ripensata anche la qualificazione del personale. La difficoltà di reperire baristi, bagnini, camerieri, ha creato quest’anno non poche difficoltà ai balneatori che, a partire da ottobre, sono decisi a correre ai ripari: «Avvieremo corsi per aiuto cuoco, baristi e addetti alla manutenzione – conferma Padovano – in modo da ripartire il prossimo anno con le giuste prerogative». Sempre che si sciolga il nodo delle concessioni. Le associazioni di categoria hanno chiesto al Governatore Marsilio la convocazione di un incontro con i 19 Comuni della costa, per decidere il da farsi. Nel frattempo, sulle spiagge si continua a lavorare, anche a stagione chiusa, per fidelizzare i clienti e fare del mare un appendice delle abitazioni nei tempi incerti della pandemia.
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