Sulla nave fantasma: “Il mare si è mangiato tutto”
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fonte:
- la Repubblica
DAL NOSTRO INVIATOISOLA DEL GIGLIO -Dentro la nave fantasma il mondo è diviso in due, a sinistra l’ acqua ha divorato tutto, a destra gli ambienti sono scassati ma i colori sono rimasti. Il blu, il bianco. Si sentono ancora le voci, le grida di disperazione di chi non è riuscito a raggiungere i ponti per salvarsi. «Appena entrata ho pensato a loro, ai passeggeri presi dal panico. Tutti quei corridoi identici, quelle stanze degli ascensori in serie». Michelina Suriano è tra le persone che ieri mattina sono entrate nel relitto. Le prime, a parte alcuni tecnici, da quel 13 gennaio del 2012. Avvocato di parte civile, è salita con i colleghi, i membri del collegio del tribunale di Grossetoche deve giudicare Schettino, la procura e i vari periti sulla Costa Concordia. In tutto una trentina di persone trasportate dalle motovedette in tre turni. «Noi sapevamo dove andare, eravamo accompagnati e la strada era segnata con il filo bianco e rosso – spiega Suriano – Varie volte ho avuto la sensazione di trovarmi in un posto dove eravamo già passati, visto che molte aree si assomigliano. Non voglio pensare a quelle persone, quasi quattromila, in balìa di loro stesse senza sapere dove andare ». Periti, legali e magistrati hanno camminato per circa 200 metri nella nave prima di arrivare alla plancia di comando. Molti di loro hanno raccontato di aver avuto la sensazione di attraversare due navi, visti i danni fatti dall’ acqua nei quasi due anni in cui la Concordia è rimasta piegata su un fianco. E proprio nel grande ambiente dove la nave un tempo venivacomandata, questa dicotomia risaltava di più. «La strumentazione rimasta in mare è distrutta, marcita, inservibile – racconta Bruno Neri, il consulente dell’ associazione Codacons – l’ altra è in condizioni migliori, anche se da lì il materiale che ci può servire per la perizia è già stato tolto. Ci aspettavamo di trovare un computer, che era presente nella lista della strumentazione della Concordia presentata da Costa, ma nonc’ era. Conteneva delle mail. Chissà che fine ha fatto». Nel lato danneggiato della plancia sono stati recuperati gli hard disk di due computer, in parte arrugginiti «Secondo me sono inutilizzabili. Comunque proveremo a leggerli anche se credo che non aggiungano niente a quanto già sappiamo grazie al vdr, cioè la scatola nera», ha spiegato Giuseppe Cavo Dragone, il capo dei periti del tribunale. Uno dei due hard disk sarebbequello del track pilot, cioè il pilota automatico. «Il mare ha mangiato tutto», commenta il procuratore capo Francesco Verusio con una punta di amarezza. Prima di entrare nella nave aveva fatto capire che si sarebbe trattato di un’ esperienza emotivamente pesante. Il 27 febbraio altro sopralluogo per controllare ascensori e generatore di emergenza.© RIPRODUZIONE RISERVATAÈ stato recuperato l’ hard disk del pilota automatico ma è arrugginito.
michele bocci
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Tags: Bruno Neri, costa Concordia, mail