10 Luglio 2002

Sui rincari il governo difende il metodo Istat

Tanzi: ritocchi limitati. Ma per pomodori e patate aumenti fino al 40%


Sui rincari il governo difende il metodo Istat


L?istituto: le nostre rilevazioni? E? come avere 300 mila massaie-ispettori




ROMA – Pomodori da sugo, vongole e patate sul banco degli imputati. Sono questi, secondo l?Istat, i prodotti che hanno subito i maggiori rincari dal primo gennaio scorso, dall?entrata in circolazione dell`euro. La tabellina dei prezzi è stata diffusa ieri dal sottosegretario all`Economia e presidente del Comitato Euro, Vito Tanzi, nel corso di un`audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Tanzi ha difeso la «scientificità» del metodo Istat, confermando che l?impatto della nuova moneta sui prezzi è stato contenuto. A fronte dei forti aumenti (pomodori da sugo »39,9%; vongole »29,7%; patate »22,8%) infatti, l?Istat ha rilevato altri prodotti che sono diventati meno cari: i voli aerei intercontinentali (-12,9%) ed europei (-6,5%), il gas da riscaldamento e da cottura (rispettivamente -8,3% e -7,4%), i personal computer (-4,4%). «Nel complesso i ritocchi sono stati limitati» ha concluso Tanzi. Ma le associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori considerano «strabilianti» le conclusioni di Tanzi. Il caso è stato spiegato bene da Gian Paolo Oneto, direttore delle statistiche congiunturali all`Istat, intervenuto in audizione. «L`effetto dell`euro è strettamente “impastato“ e interconnesso ad altri elementi, che influiscono sui prezzi. Se un prezzo sale, nessuno può dire se questo sia imputabile all`euro oppure all`aumento della domanda oppure a fattori climatici. Si possono fare delle ipotesi. Ma noi statistici preferiamo che le ipotesi le facciano gli analisti». A chi gli ha replicato che la percezione comune dei consumatori è diversa, Oneto ha risposto: «Noi monitoriamo ogni mese 28 mila punti vendita e 300 mila prezzi. È come avere 300 mila massaie. Ognuna di loro ha una percezione diversa. Il problema è di vedere quante massaie si considerano. Certo, se uno ne prende solo cinque e di queste le prime due sono le più arrabbiate, allora si può arrivare alla conclusione di un forte rincaro». Intanto a protestare ci pensano i coltivatori rappresentati dalla Coldiretti: se i pomodori, le patate e le cipolle sul banco sono aumentati, i prezzi pagati alle imprese agricole nelle campagne per gli stessi prodotti e nello stesso arco di tempo sono diminuiti o rimasti invariati.

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