11 Agosto 2010

Sugli Ogm una guerra “tutti contro tutti”

Sugli Ogm una guerra "tutti contro tutti"
 

VENEZIA Sugli Ogm oramai è guerra aperta, tipo "tutti contro tutti": Zaia-Lega contro Galan-Pdl, Verdi contro Pd, Pd divisi, A scatenarla è stato il blitz dei no global dell’ altro ieri che hanno distrutto un campo di mais geneticamente modificato a Pordenone. Subito è arrivato il plauso del presidente del Veneto Zaia: «Ripristinata la legalità». Galan replica: «Atto squadristico». E adesso a pioggia arrivano interventi e prese di posizione. Per la Coldiretti «in Italia è vietato coltivare organismi geneticamente modificati (Ogm) e le trasgressioni sono punite con la pena dell’ arresto da 6 mesi a tre anni o l’ ammenda fino a 100 milioni di lire». E così come condannano il blitz ambientalista «va condannato chi non è intervenuto contro quella semina illegale». Confagricoltura chiede invece «norme più chiare». Poi la politica. «Galan si decida a prendere una posizione» dicono i senatori della Lega Nord in commissione Agricoltura del Senato. Gianpaolo Vallardi ed Enrico Montani, che annunciano un ddl sulla moratoria totale agli organismi geneticamente modificati. Risposta di Galan: «Attendiamo i risultati delle analisi e poi si vedrà. Posso dialogare – dice – con chi si muove contro l’ Europa e contro la legalità? Non c’ è da dire altro, basta leggere le dichiarazioni di chi mi dà ragione: Udc, Pd, Cia, Confagricoltura, l’ oncologo Tirelli… Ho sempre detto che c’ è una legge che va rispettata». Susanna Cenni, deputata Pd in commissione agricoltura alla Camera e prima firmataria della proposta di legge del Partito democratico sulla biodiversità agroalimentare parla di «dichiarazioni del ministro Galan tardive e abbondantemente fuori luogo, da mesi lui e il Governo non rispondono alle nostre interrogazioni». Sergio Berlato, europarlamentare del Pdl, attacca sia l’ azione dei no global che chi (leggi Zaia) «giustifica o minimizza un gesto simile (…) Se questo messaggio lo lancia addirittura un rappresentante delle istituzioni, la cosa assume livelli di inaccettabile illegalità». Gli ambientalisti veneti, capitanati da Gianfranco Bettin, si chiedono invece «dov’ erano in tutti questi mesi i preposti ai controlli, dal ministero dell’ Agricoltura fino alla Regione Friuli Venezia Giulia, governata da Lega e Pdl. Ed è imbarazzante la contradditorietà delle reazioni del Centrosinistra veneto». Infine il Codacons: ha denunciato Giorgio Fedinato, l’ agricoltore che aveva seminato il mais trasngenico.
 

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