Sua Altezza, l?italiano medio
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fonte:
- Il Messaggero
Sua Altezza, l?italiano medio
In 50 anni 5 centimetri in più. E treni, cinema, auto si adeguano
ROMA ? Alti, atletici, slanciati. Gli italiani volevano assomigliare ai divi di Hollywood e ci sono riusciti. Nell?ultimo mezzo secolo sono cresciuti di cinque centimetri. Gli esperti che studiano le modificazioni dell?uomo, gli antropometristi, hanno seguito il fenomeno fin dall?inizio, rilevando le variazioni alla chiamata della leva. Un metro e 75 è la statura media del maschio italiano di oggi. Il 20% dei giovani nel 2.000 ha raggiunto 1,80; contro il 6,2 del 1950. Il “salto“ c?è stato negli anni del boom. Il trend di crescita, legato soprattutto al benessere, è continuato. Per la società una rivoluzione. I centimetri in più si sono accumulati poco a poco. Ma ad un certo punto le poltrone del cinema sono diventate strette, le gambe non hanno trovato spazio sotto il banco di scuola, le cuccette di treni e navi non sono state sufficienti ad accogliere gli “spilungoni“. Anche gli abitacoli delle auto si sono rivelati scomodi per i più alti.
I progettisti si sono rimboccati le maniche. Hanno modificato le misure di vagoni, sedili, banchi e strutture di vario tipo. Cuccette di navi, treni, poltrone di aerei, banchi di scuola, letti e materassi si sono allungati. Sugli Intercity e sugli Eurostar i sedili ora hanno un diverso assetto. Per il vestiario, le industrie hanno allungato pantaloni, maniche di giacce e scarpe.
Raccontano gli ingegneri dell?Alitalia: «Nel nuovo Boeing di bandiera è aumentata la distanza tra le poltrone. E? vero, le nuove generazioni sono più alte. In fase di costruzione del ?B 777“ abbiamo tenuto conto dei cambiamenti morfologici dei passeggeri. Per la prima volta abbiamo sensibilmente aumentato la distanza tra le poltrone». Dagli aerei ai teatri. Pochi giorni fa l?Eliseo di Roma ha ridotto il numero delle poltrone per migliorare il confort. Il Codacons aveva segnalato «disagi dovuti alle dimensioni delle poltrone e allo scarso spazio a disposizione per le gambe».
In questi giorni si discute anche della “seduta“ delle poltrone dell?Auditorium di Roma, costruito da Renzo Piano. «E? l?effetto del “trauma“ da trasloco», spiega l?architetto genovese, in una intervista che abbiamo pubblicato sabato scorso. Poi aggiunge: «La distanza delle poltrone è di un metro, più che alla Filarmonica di Berlino». «I giovani del nuovo Millennio – spiega l?Istat – sono alti 1,75, cinque centimetri in più dei loro coetanei di mezzo secolo fa. Nel ?50 solo il 6,2% della popolazione maschile superava l?1,80 di altezza contro il 20% attuale. Di conseguenza, è calato vertiginosamente il numero dei bassi. Nell?Italia del dopoguerra 5 giovani su 100 erano alti tra l?1,55 e l?1,59. Oggi solo uno. Ed è aumentata in modo consistente la percentuale della popolazione di sesso maschile che supera 1,70: due terzi dei ragazzi toccano l?1,75». E si vede a cominciare dalla scuola, dove si ordinano nuovi banchi.
Anche gli albergatori sono coinvolti dal problema: «Abbiamo 33mila strutture, con 900mila camere e 1.700 letti – spiega la Federalberghi – Per prassi, ogni cinque anni nelle stanze cambiamo reti e materassi. Ci siamo adeguati».
L?aumento di statura, però, ha anche semplificato la vita. Migliaia di persone un tempo si dannava l?anima per la mancanza di quei due-tre centimetri che non gli permettevano di concorrere all?assunzione negli uffici pubblici. Ora non accade più. Eppoi, gli ?spilungoni“ hanno anche altri vantaggi. Una ricerca di scienziati britannici pubblicata su Nature dimostra che gli uomini alti colpiscono l?immaginario femminile e ?rimorchiano“ più facilmente. Hanno più successo con le donne. Robin Dumbar, uno psicologo evoluzionista dell?Università di Liverpool, sostiene che «sono più attraenti sessualmente e generano più figli, mentre gli uomini di bassa statura sono svantaggiati nella ricerca di una compagna». Non solo. I giovani alti hanno anche più successo nel lavoro.
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Tags: auditorium, eliseo, poltrone, teatro