Stupratore ma sardo, sconto di pena
-
fonte:
- Messaggero Veneto
Stupratore ma sardo, sconto di pena
L`isola e l`Italia si ribellano: “È un verdetto stomachevole e imbecille“
Un giudice di Hannover gli riconosce le “attenuanti etniche e culturali“
Convinto che la fidanzata lo tradisse, l`ha segregata, torturata e violentata
CAGLIARI. Condannato per aver segregato per 3 settimane, violentato, torturato, picchiato e umiliato con sadismo la sua ex fidanzata, ottiene però uno sconto di pena di due anni – sei invece di otto, perchè “è sardo“. Ha dell`incredibile e sta scatenando in Italia un fiume di polemiche, la sentenza emessa in Germania dal Tribunale della cittadina di Buckeburg, vicino ad Hannover, che ha concesso le “attenuanti etniche e culturali“ a un cameriere di Cagliari. Indignato persino il difensore: “E` una sentenza permeata di inacettabile razzismo“. Riconosciuto colpevole di violenza sessuale continuata ai danni dell`ex fidanzata lituana, Maurizio Pusceddu, di 29 anni, cameriere in una gelateria, è stato condannato a 6 anni di carcere. Ma avrebbero dovuto essere 8. Le motivazioni dello sconto di pena sono spiegate nella sentenza dove si legge: “I reati sono stati efflusso di un esagerato pensiero di gelosia. In questo contesto si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell`imputato. E` un sardo. Il quadro del ruolo dell`uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante ma deve essere tenuto in considerazione come attenuante“. Il “razzismo differenzialista, come l`ha definito il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi, ha fatto scoppiare una furibonda polemica in Sardegna e nel resto d`Italia. Le reazioni spaziano dall`indignazione (lo scrittore Marcello Fois l`ha definita una “sentenza stomachevole“ mentre per Salvatore Niffoi è un“`imbecillità lombrosiana“). Laconico commento del governatore della Sardegna Renato Soru. “Gli imbecilli esistono“, ha detto il presidente della Regione. “Se fossero vere le motivazioni rese note a proposito dello sconto di pena per il sardo – ha detto Manconi – saremmo in presenza di uno straordinario, forse irraggiungibile, esempio di razzismo contemporaneo, quel “razzismo differenzialista“ che tanti guai ha già combinato e tanti altri potrebbe provocarne“. In genere ha argomentato Manconi “le appartenenze culturali, le tradizioni etniche, le credenze religiose, le consuetudini alimentari, le forme di relazione, i costumi e gli stili di vita possono, e devono essere, accettati e fin tutelati. Ma a una e irrinunciabile condizione: che non violino i diritti fondamentali della persona. In questo caso, la parità, la libertà e l`integrità della donna“. Per Antonia Satta, vice segretario vicario dell`Udeur “la Sardegna è una regione civile e evoluta, dove il magistrato che ha concesso questa assurda sentenza, farebbe bene a farsi una vacanza“. Il parlamentare sardo di An, Bruno Murgia, e la vicepresidente dei parlamentari di Fi, Isabella Bertolini, hanno chiesto al Governo di sollecitare scuse ufficiali dalla Germania. A sua volta Amalia Schirru, parlamentare sarda dell`Ulivo, sottolinea lo stampo razzista di una decisione “incapace di cogliere le peculiarità di un popolo che ha lottato per liberarsi dalla condizioni di povertà e arretratezza culturale, economica e sociale“. Di “sentenza razzista, in quanto identifica l`intera popolazione della Sardegna come incivile e primitiva“, parlano anche la deputata di Rifondazione comunista e femminista storica Elettra Deiana e Daniela Dioguardi capogruppo di Rifondazione in commissione Affari Sociali alla Camera. E per Rosalba Cesini del Pdci, in realtà il fenomeno della violenza sulle donne è trasversale ad ogni intendimento culturale, politico e sociale e prescinde dai confini geografici. Non può avere alcun tipo di attenuante“. E Michaela Biancofiore di Forza Italia si chiede “come può la Germania lasciare quasi impunito il reato di stupro e addossare le colpe alla tipicità della cultura italiana?“. Infine, una denuncia al Tribunale di Hannover contro il giudice è stata preannunciata dal Codacons Sardegna: “Si tratta di una sentenza offensiva e oltraggiosa -sostiene l`associazione – nei confronti della popolazione sarda, che probabilmente non ha precedenti nella storia della giurisprudenza“.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- VARIE