4 Aprile 2003

Stream-Tele+, un danno per i consumatori

Stream-Tele+, un danno per i consumatori



Le associazioni di tutela dei consumatori denunciano la nascita di un nuovo monopolio, in un settore già occupato dal duopolio Rai-Mediaset. La fine della concorrenza minaccia anche la libertà d`informazione




MILANO ? Il commissario Monti ha cercato di raggiungere un compromesso accettabile, ma alle associazioni dei consumatori non piace il ?monopolio di fatto?, raggiunto da Rupert Mudroch nella televisione a pagamento. A maggior ragione, in Italia, dove il mercato televisivo è appannaggio di Rai e Mediaset, che da sole raccolgono oltre il 90% delle risorse pubblicitarie. Ne verranno danni per la libertà di impresa e rischi di aumento dei prezzi per i cittadini.


Il Codacons è ?assolutamente contrario a questa decisione dell?Antitrust europeo? sulla fusione tra Stream e Telepiù: ?ci ha deluso il commissario Monti, che era sempre stato un difensore della concorrenza?. Carlo Rienzi non usa mezzi termini per bocciare il via libera concesso dalla direzione Concorrenza a Murdoch, che riunirà sotto il cappello di Sky Italia le attività delle due pay tv del paese.

I paletti messi dal commissario europeo ?non sono impegni veri?, ma solo una ?vaga promessa? di dare accesso a futuri concorrenti. Monti, approvando l?operazione, ha parlato di ?male minore?, ma secondo il Codacons un?altra soluzione c?era: arrivare a un abbattimento delle esclusive per le partite di calcio, che più di tutti gli altri diritti tv hanno svenato i due canali a pagamento.

La scelta del commissario, invece, servirà solo ad ?arricchire questo nuovo imprenditore?, con i consumatori ?preda di un unico interlocutore?, senza concorrenza sui prezzi e sulla qualità del servizio. Alle associazioni dei consumatori, però, non restano molte possibilità per opporsi a questa situazione. L?iniziativa tocca ?al governo, che deve ottenere l?apertura al mercato straniero e il rispetto delle blande condizioni poste da Monti?.

Sulla stessa linea, anche se con toni meno battaglieri, Elio Lannutti, dell?Adusbef, che denuncia una ?concentrazione, con abuso di posizione dominante?, anche se le decisioni europee vanno accettate e rispettate. Il problema è ?un monopolio? in un ?settore strategico?, dove il duopolio, Rai e Mediaset, ?raccoglie oltre il 90 per cento delle risorse pubblicitarie?. Dopo questa fusione, si riducono ?le mani sull?informazione?.

Anche per Altroconsumo, lo scenario ?non è quello auspicato? e un solo operatore non è un buon segnale per il consumatore, che ?deve già fronteggiare altri monopoli?; ma, ammette Paolo Martinello, purtroppo ?un?altra soluzione ? a detta di Monti ? non era realizzabile?.

Come obiettivo minimo, in una sorta di ?contenimento dei danni?, l?associazione si concentra su tre punti. Innanzitutto il trattamento dei vecchi utenti, il cui passaggio alla nuova società deve essere ?il più corretto possibile?. Poi la nuova offerta sui cui i consumatori e le autorità antitrust devono prestare ?grande attenzione?: deve essere garantita la possibilità di un accesso a basso prezzo, in cui ognuno paghi solo per quello che effettivamente vuole vedere, senza pacchetti carissimi e troppo vasti.

In ultimo, pur nel contesto di un monopolio di fatto nel pay, la riduzione degli eventi di grande richiamo in esclusiva. In modo che anche gli altri mezzi, tv generalista e Internet per esempio, facciano una specie di concorrenza. In attesa che arrivino sul mercato, operatori alternativi.


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