Stream sotto accusa
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fonte:
- Il Messaggero
Stream sotto accusa
ROMA – Sconfiggere la pirateria digitale è obiettivo che trova tutti d`accordo (esclusi ovviamente i pirati e i loro clienti). Ma se i metodi scelti portano danni evidenti anche a chi è in regola, il discorso cambia.
Domenica sera a Roma: teletifosi lividi di rabbia, centralini di Stream in tilt, centinaia di chiamate di protesta al nostro giornale.
Che cosa è successo? Per molti abbonati alla pay-tv, Roma-Milan, posticipo di serie A, è durata circa un`ora: gli altri 30 minuti, equamente divisi tra primo e secondo tempo, sono stati “oscurati“ Circoli privati presi d`assalto. Ma anche qui, vedi il caso del Canottieri Roma, il tifoso in crisi d`astinenza ha trovato una brutta sorpresa: perfino il regolarissimo decoder del prestigioso ritrovo era andato in tilt.
Un fastidioso, ma occasionale disguido? Nient`affatto: sono alcune settimane che migliaia di utenti si vedono negare sul più bello, sostituite da uno schermo completamente nero, le giocate dei loro idoli. E in un caso, Arsenal-Juventus di Champions League, il black out è durato tutta la gara. Due dmeniche fa, per Parma-Roma, stessi problemi. Ma l`allarme non è bastato.
Ecco la difesa di Stream: il problema riguarderebbe in realtà “solo“ 20mila utenti, quelli che abbonati a Tele+, e muniti quindi di decoder Goldbox, hanno sottoscritto in estate anche l`abbonamento a Stream.
«È un problema tecnico, legato al sistema di trasmissione Seca – spiega Tullio Camiglieri, direttore della comunicazione di Stream – ovvero al sistema adottato da Tele+».
Insomma il famigerato decoder unico – il sistema messo a punto obtorto collo dalle due piattaforme digitali per consentire ai tifosi di vedere tutte le partite della loro squadra grazie a un “incrocio“ dei due differenti segnali – sarebbe il colpevole. Venduto come un grande vantaggio, già dimostratosi nei fatti un sistema un po` di serie B (non si possono acquistare singoli eventi della pay tv a cui non si è originariamente abbonati), ora il patto tra Stream E Tele+ rischia di essere una trappola Ma così non si spiega ancora tutto degli oscuramenti. Il cambio dei codici di accesso al decoder è il vero responsabile. E questo cambio è messo in atto proprio da Stream, certo non per far rabbia ai tifosi.
I vertici dell`azienda, nel tentativo estremo di arginare la piaga della pirateria. In parole povere, per neutralizzare le smart card pirata (si parla addirittura di un milione di abbonamenti clandestini già in circolazione) avrebbero deciso di disturbare i “maghetti“ informatici che lucrano ai loro danni cambiando i codici di accesso ai programmi a partita in corso. Tutto bene per gli storici abbonati a Stream, non così per chi ha in casa un decoder di Tele+, anche se ha pagato per vedere anche una squadra Stream (tra cui Roma e Lazio).
Stream d`altra parte ha sempre sostenuto che il suo sistema (Nds) è antipirateria, mentre quello del concorrente (Seca) no. E quindi i clandestini proliferano grazie al concorrente.
Intanto, tutte le volte che la partita “salta“, diventa praticamente impossibile contattare il 199100500, il numero del servizio abbonati Stream. Ieri invece musica diversa: risposte cortesi e anche qualche offerta di “bonus televisivo“ come risarcimento danni.
«I 20mila teletifosi che non hanno potuto vedere Roma-Milan devono essere risarciti» afferma infatti l`avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, il Coordinamento delle associazioni dei consumatori, che invita «tutti coloro che hanno subito questo disagio a rivolgersi al Giudice di pace per ottenere il risarcimento dei danni subiti». Il Codacons sta preparando una causa collettiva di risarcimento danni, ricevendo sempre più adesioni.
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