Stop al Cocoricò, “non basta la prevenzione: serve repressione”
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fonte:
- Repubblica.it
Uno stop giusto, doveroso dopo la morte di un 16enne per ecstasy. Il sindaco di Riccione, Renata Tosi, e l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti la pensano allo stesso modo in merito alla chiusura per quattro mesi di una delle discoteche più famose d’Italia, il Cocoricò. “Siamo di fronte a una realtà che non è al primo episodio. Ci sono altre ipotesi di reato oltre allo spaccio e al consumo di droga. Per cui ritengo giusto che si dovesse intervenire”, commenta Mezzetti. E’ fondamentale fare prevenzione, ma serve anche la repressione, occorre essere “fermi quando l’illegalità si esplicita. Tutti devono essere educatori anche i gestori dei locali, ma non bastano due cartelloni appesi fuori”, risponde agli azionisti della discoteca che ieri, in una conferenza stampa, hanno denunciato di non avere strumenti per fermare il mercato dello sballo.
“Avevo chiesto al Prefetto e al Questore che dopo la morte di un ragazzo di 16 anni arrivasse un segnale, sul consumo di stupefacenti. Il segnale è arrivato, e io lo considero importante”, commenta invece il sindaco di Riccione Renata Tosi, sulle pagine di Repubblica. “Ovviamente non risolve il problema, anzi apre una riflessione che ci coinvolge tutti”.
E se dalle pagine del Corriere della Sera il ministro dell’Interno Angelino Alfano annuncia la “tolleranza zero” contro lo sballo, “viene da interrogarsi”, gli risponde a distanza il Codacons, “su quali siano questi provvedimenti di prevenzione e repressione, dal momento che nei locali e nelle discoteche italiane non esiste alcuna forma di controllo circa il consumo di droga e la somministrazione di alcolici. Il problema è sempre lo stesso: si fanno le leggi ma mancano del tutto i controlli”.
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