27 Maggio 2009

Stop a lavori su A3 la casa sta franando

 
Codacons: una vittoria senza precedenti a dispetto di ogni «ragion di Stato» 

 
LAGONEGRO – Bloccati i lavori dell’autostrada relativi alla realizzazione di una nuova galleria. Lo ha stabilito il giudice del tribunale di Lagonegro, Vincenzo Landolfi. Il caso è quello relativo all’abitazione di Pasquale Tortorella che rischia di crollare per la costruzione della nuova galleria «Renazza», nell’ambito dei lavori di ammodernamento del tratto lucano dell’autostrada A3 Salerno- Reggio Calabria. Il giudice, sciogliendo la riserva formulata all’udienza dello scorso 19 maggio, ha emesso una sentenza che vieta ad Anas e Sis la continuazione delle opere di perforazione riguardanti la galleria in questione (canna sud), che si trova in territorio di Lagonegro.
Il giudice, sulla base della relazione del perito d’ufficio, Pasquale Eugenio Petrelli, ha ritenuto che a provocare le profonde crepe e lesioni sulle pareti sia interne sia esterne e sui pavimenti della casa del giovane artigiano lagonegrese, nonché l’inclinazione della stessa, sia stata la costruzione della paratia, propedeutica alla realizzazione dell’imbocco della galleria. Tale paratia, secondo il tribunale, ha aggravato la situazione già di per sé instabile del terreno sul quale sorge l’abitazione, accelerandone il processo di cedimento. Prima della costruzione della paratia, scrive infatti il giudice nella sentenza, la casa di Tortorella si trovava in buone condizioni come dimostra il fatto che le sue pareti non presentavano segni di dissesto.
Nessun legame, quindi, tra le perforazioni della collina sulla cui sommità si trova la casa dell’artigiano e i danni da essa riportati. Tuttavia le opere di perforazione, intraprese da meno di un anno e allo stato non ancora ultimate, sono state bloccate dal giudice poiché la casa situata in contrada «Verneta » di Lagonegro, nonostante sia stata dichiarata inagibile da un’ordinanza del Comune, può essere ancora salvata. Dalla relazione del perito, infatti, si evince che per la casa di Tortorella (attualmente costretto a vivere in un camper) esiste la possibilità di un suo recupero tramite un imbracatura dei pilastri con profilati in acciaio e realizzazione di micropali in corrispondenza delle fondazioni. Continuando le perforazioni, invece, la casa crollerebbe, tenuto conto anche della bassa copertura della galleria (soli 17 metri) e della natura «ballerina» del suolo.
I consulenti di Anas e Sis avevano individuato come esclusiva causa del cedimento dell’abitazione le piogge dell’ultimo inverno evidenziando che tali piogge avevano superato del 7 per cento il valore medio degli ultimi 20 anni.
Esulta per la sentenza del giudice Landolfi il presidente del Codacons di Basilicata, l’av vo c at o Giuseppe Pugliese, difensore di Tortorella. L’avvocato aveva presentato ricorso (per denuncia di nuova opera) il 24 marzo scorso. «Si tratta di una vittoria senza precedenti per i consumatori – dice -. Non mi risulta di lavori pubblici sospesi con un provvedimento del giudice ordinario. Come avvocato e presidente del Codacons non posso, quindi, che gioire ma ciò che mi colpisce è l’aspetto umano della vicenda. Giustizia è stata fatta – ha concluso l’avvocato Pugliese – e un artigiano ha visto riconosciute le sue ragioni a dispetto di ogni “ragion di stato”».
 

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