Stime del Pil al ribasso per il terzo trimestre
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fonte:
- Corriere di Viterbo
Il rimbalzo estivo del Prodotto interno lordo c’è stato ma la sua entità è leggermente inferiore a quanto indicato un mese fa. L’Istat consegna le sue stime definitive sulla crescita e fissa il Pil del terzo trimestre al +15,9 limando quanto indicato nelle stime preliminare quando era stato previsto a +16,1 E in questo nuovo contesto la variazione acquisita per la crescita è scesa al -8,3 L’Istat conferma comunque che la ripresa c’è stata ed è stata di portata significativa: “L’economia italiana, dopo la forte contrazione registrata nella prima metà dell’anno registra un consistente recupero nel terzo trimestre e la ripresa è diffusa a tutti i comparti economici”. Nel dettaglio per l’Istat “sul piano interno contributi alla crescita fortemente positivi sono venuti dai consumi privati (+7,5 punti percentuali) dagli investimenti (+5,3 mentre la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per un punto percentuale”. causa delle flessioni dei primi due trimestri, la variazione su anno resta però negativa nella misura del 5%. E le prospettive per la frenata legata alla seconda ondata della pandemia aprono scenari di un nuovo rallentamento. Anche Confindustria conferma l’andamento in decisa frenata per le prospettive economiche, presentando i dati sulla produzione industriale che dopo il recupero di ottobre (+1,2 torna a diminuire in novembre (-2,3 In più osserva il Centro studi Confindustria le prospettive per il quarto trimestre sono negative, come mostra l’andamento della fiducia tra gli imprenditori manifatturieri e tra le famiglie. proprio la prospettiva dei prossimi mesi preoccupa categorie economiche e consumatori. Per il Codacons “i dati sul Pil del terzo trimestre appaiono deludenti, in ogni caso sono destinati ad essere vanificati dalla seconda ondata di contagi registrata nel nostro paese”. Sulla stessa linea Unc. Dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori: “La preoccupazione, visto il nuovo lockdown iniziato con il Dpcm del 3 novembre, è che non sia più così scontato avere a fine anno una caduta del Pil ad una sola cifra, se il nuovo Dpcm non consentirà un allentamento anche minimo delle misure restrittive e una riapertura delle attività almeno sotto Natale”.
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