• Sedici bambini risultati positivi e 17 operatori sanitari “colonizzati” (vale a dire, non hanno sviluppato malattia) dallo stafilococco aureo nel reparto di Neonatologia dell’ ospedale San Camillo di Roma. Dopo quanto riporta toda «Il Tempo» sulla notizia data dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Francesco Storace, che ha presentato un’ interrogazione urgente al governatore Zingaretti sull’ accaduto, l’ azienda ospedaliera chiarisce che l’ allarme è scattato il 23 febbraio e, dagli ultimi controlli fatti l’ 11 marzo, non ci sono stati nuovi casi, puntualizzando l’ immediatezza dell’ avvio di indagini epidemiologiche. L’ ospedale ha separato i bambini colpiti da quelli sani, individuato un nido alternativo e stabilito percorsi diversi. È stato anche disinfettato lo strumentario esanificati gli spazi di degenza. I 17 operatori coinvolti sono stati allontanati dal servizio per 48 ore e trattati con antibiotici, tutti sono tornati in servizio dopo 5 giorni. La struttura non è stata chiusa perché sono state immediatamente identificate aree distinte nelle quali sono stati collocati i bambini coinvolti. Inoltre, non si sono verificati casi in reparti più sensibili. Si stanno, infine, verificando le modalità di comunicazione della problematica ai pazienti. «Se l’ opposizione non avesse tirato fuori la notizia, la Regione e l’ ospedale avrebbero nascosto quanto accaduto alla città. È davvero grave», rimarca Storace. Sul caso, è partito anche un esposto del Codacons alla Procura della Repubblica: «Chiediamo, in particolare, alla magistratura di aprire un’ indagine alla luce delle possibili ipotesi di epidemia e lesioni, oltre che per la violazione delle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro in base al D. Lgs 81/2008», spiega il presidente Carlo Rienzi.
valentina conti

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