Stadio, c’ è anche lo spauracchio abbonamenti
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fonte:
- Il Resto del Carlino
UNA delle tradizioni estive di qualunque tifoso è quella di aspettare l’ apertura della campagna abbonamenti della propria squadra del cuore. C’ è chi lo fa per scaramanzia e vuole mantenere sempre lo stesso posto, chi per risparmiare visti i costi dei singoli biglietti per ogni partita e chi, ad esempio, si abbona per avere un appuntamento fisso da condividere da chi ha a cuore gli stessi colori. Campagna abbonamenti che esattamente una settimana fa ha lanciato anche il Moena attraverso il proprio sito web. Un lancio sicuramente anomalo per quanto riguarda le tempistiche, ma la cosa che ha lasciato più perplessi è che nella brochure si parla di posti e settori (e ovviamente di prezzi) inerenti allo stadio Braglia. Che l’ impianto di viale Monte Kosica sia da più di ottant’ anni la casa del Modena non è certo una novità, ma quello che lascia perlessi è il fatto che questo Modena, quello di Caliendo, al momento non ha alcuna certezza di giocare in questo impianto. Una situazione assolumente particolare e che ha scatenato la protesta dei tifosi canarini anche se in questi primi sette giorni c’ è chi ha deciso comunque di sottoscrivere l’ abbonamento, nonostante al momento non ci sia alcuna certezza su quante partite i gialli giocheranno al Braglia. A dare qualche delucidazione in merito a questa situazione è stato Fabio Galli del Codacons: «Acquistare un abbonamento è come stipulare un contratto – commenta – e se in questo specifico caso è previsto che la squadra in questione giochi delle partite casalinghe in uno stadio che non è il Braglia allora è tutto regolare, ma in caso contrario un comportamento apprezzabile da parte della società sarebbe quello di restituire l’ intera somma a chi vuole restituire l’ abbonamento». Galli ha anche spiegato cosa potrebbe fare il Codacons se si evidenziassero delle scorrettezze nell’ abbonamento: «Nessun tifoso del Modena ci ha ancora contattato, ma se qualcuno si presentasse con l’ intera documentazione dell’ abbonamento attiveremmo il nostro consiglio legale e se fosse rilevato un comportamento non corretto potremmo fare una segnalazione all’ antitrust». Francesco Bedoni.
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