La bozza di Legge di Stabilità analizzata da Bruxelles mette l’Italia a rischio di “non rispetto delle regole su deficit contenute nel Patto di stabilità”: questa l’opinione della Commissione che mette l’Italia nel gruppo dei Paesi a più alto rischio di sforamento dei parametri. Il presunto mancato rispetto dei criteri del debito nel 2014 porta l’Italia all’inammissibilità della clausola per gli investimenti, ossia alla possibilità di sforare dal limite di deficit con gli investimenti produttivi.
Per il Codacons la Commissione Ue dimostra ancora una volta la sua miopia, facendo l’ennesimo autogol.
Considerato che nei parametri europei sia il deficit che il debito sono in rapporto al Pil, infatti, quello che dovrebbe preoccupare l’Europa dovrebbe essere l’abbassamento delle previsioni di crescita previsto per l’Italia nel 2014 da tutti i principali istituti e non certo se il deficit salirà di uno 0,1  rispetto ai limiti previsti, specie considerato che il 2014 non è ancora arrivato e che nulla vieta una successiva manovra correttiva.
La soluzione al problema, quindi, non è certo quella di dire no alla clausola per gli investimenti, ma esattamente l’opposto.
La Commissione Ue sarebbe molto più seria e responsabile se, invece di remare contro, spiegasse al Governo che i 4 miliardi di euro inseriti per l’aumento dell’aliquota Iva al 22% non arriveranno mai e che tassare i consumi mentre stanno già precipitando non è la mossa più intelligente per favorire la crescita. Invece, in modo molto ipocrita, la Commissione Ue finge che le poste in bilancio siano tutte vere, salvo poi fare i conti con il bilancino e preoccuparsi per sforamenti tanto minimi quanto falsi.
La legge di stabilità, insomma, andrebbe rifatta, ma per i motivi opposti, perché non produce crescita e non si incammina nella direzione giusta, che è quella di ridare capacità di spesa ai redditi medio bassi.

Sezioni:
• Comunicati stampa

Aree Tematiche:
• ECONOMIA & FINANZA

Tags: Commissione Ue, consumi, deficit, legge di stabilità