Spot inopportuno La Rai chiede scusa: “Non accdarà più”

Il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli, ha chiesto scusa ai telespettatori per il gol «oscurato» di Cassano o e si è impegnato «affinché episodi del genere non abbiano più a ripetersi». Bruno Gentili, giornalista radio esperto e competente e venerdì all’ esordio nelle vesti di telecronista, spiega così l’ infortunio: «I minispot si chiamano solo sulle sostituzioni o su infortuni con intervento dei medici. A Tallinn al 60′ non era stato mandato in onda ancora alcun messaggio, dei tre previsti. Quando Prandelli ha chiamato il cambio Pepe-Quagliarella, il coordinamento dal pullman regia a sua volta mi ha chiamato lo spot, dieci secondi in tutto. Appena Quagliarella è entrato, Pirlo ha battuto: siamo tornati in diretta sul pallone in rete e l’ esultanza». il centrocampo e le punte erano abissali. E poi, Montolivo, con De Rossi e Pirlo, è praticamente inutile. Ma, è vero, due ali pure in Italia non ci sono. Pepe è un adattato, Cassano deve giocare negli ultimi venti metri, Iaquinta non ha velocità e cross. Il campo è piaciuto poco, il fuoricampo ancor meno. Una pagina buia la trasferta in Estonia per la Rai. Per la prima volta nella storia il servizio pubblico ha "bucato" un gol Secondo il Codacons, per l’ oscuramento del gol di Cassano, «non bastano le scuse della Rai, e gli utenti possono essere risarciti per il danno morale subito». degli azzurri: lo stacco di Cassano è avvenuto mentre in onda c’ era un minispot. Sotto accusa anche il difficile esordio del telecronista Bruno Gentili, troppo ancorato agli schemi stilistici della radio, poco dinamico, molto disattento sui nomi degli avversari – ne ha citati pochissimi durante la partita, e il fatto che fossero semisconosciuti non è una giustificazione -, molto "tifoso", portato troppo al "noi", al "che peccato", al "forza". Può solo migliorare. Come l’ Italia di Prandelli. Ora le Far Oer, a Firenze, martedì. *

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