Spiagge smoke & plastic free in Italia: l’elenco completo
-
fonte:
- Corriere.it
di Giuseppe Gaetano Sono in tutto più di 20 le spiagge italiane che hanno bandito le sigarette per salvarsi dall’inquinamento, ma i comuni procedono in ordine sparso e altri potrebbero aggiungersi alla lista a vacanze in corso. Al club dei litorali virtuosi sono iscritte finora mete balneari rinomate: Lerici e Ponza tra quelle sul Tirreno, le pioniere Bibione e Rimini sull’Adriatico, Porto Cesareo sullo Ionio. Il semplice divieto di gettare le sigarette sulla sabbia o in mare, per raccoglierle in un contenitore da smaltirle successivamente, implicava che il trasgressore fosse colto in flagrante dal vigile: anche un eventuale appostamento, in attesa che finisse la sigaretta, avrebbe facilmente insospettito il fumatore. Si credeva bastasse il buon senso per applicare, dopo tante campagne, una banale norma di civiltà. Invece è servito ricorrere a multe e verbali. Segno comunque che qualcosa, nella coscienza di cittadini e istituzioni, sta finalmente cambiando.
In Sicilia ci sono perfino lidi con la doppia “bandierina” ambientalista, smoking e plastic. Sull’isola e le sue perle sparse al centro del Mediterraneo è scoppiata una sana mania contro gli oggetti in plastica monouso, con una ventina di amministrazioni locali che hanno detto no a bicchierini e forchette. Qui l’elenco è più fitto perché il divieto di fumo vige già da 14 anni in tutti i luoghi pubblici, inclusi quelli privati, ed è necessario estenderlo solo ai bagnasciuga. Il no alla plastica, per le stesse ragioni ecologiche e sanitarie, è invece una novità. E non basta gettarla nell’apposito cassonetto: bisognerebbe non produrne proprio, predisponendo materiali alternativi. A questo mira la direttiva Ue del marzo scorso. In attesa di un “Sirchia-bis” ad hoc, i Comuni possono garantire l’applicazione dell’ordinanza solo nelle aree di loro competenza: uffici, scuole, parchi, musei e sì, anche liberi demani marittimi. Del resto è su questi lembi di costa che si annida il problema: gli stabilimenti gestiti da terzi, a pagamento, dovrebbero essere di norma già attrezzati alla raccolta e al riciclo dei rifiuti. Altrimenti, i bagnanti possono sempre presentare la loro singola denuncia, come intende fare il Codacons. E armarsi poi di santa pazienza.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- AMBIENTE
- FUMO
- VIAGGI & TURISMO
-
Tags: fumo, sigarette, Spiagge, stabilimenti