25 Novembre 2007

Spettacolo indegno e farsa collettiva

Spettacolo indegno e farsa collettiva
Una raffica di reazioni nel mondo politico

Tutti colpevoli, secondo Diego Volpe Pasini (Sos Italia). “Il centro destra – afferma -, che ha visto sconfitti tutti i dirigenti locali e regionali incapaci d`imporre la propria linea. E il centro sinistra – continua -, che aveva annunciato dimissioni dal consiglio se non fosse passata la sfiducia e che poi s`è ben guardato dal farlo. Pochi i vincitori e, tra questi, Strassoldo, che ha dimostrato che il volerlofare fuori derivava solo dalle bramosie di potere dei dirigenti della Cdl“. Nel mirino di Stefano Salmè (Fiamma tricolore), c`è soprattutto il presidente dell`assemblea, Marco Quai, “che per tutta la durata del Consiglio – ha detto – ha fatto da “sponda“ al partito dei poltronari Strassoldo e compagni. Un comportamento gravissimo e che denota l`assoluta mancanza di senso delle istituzioni“. Evidente, secondo Gianfranco Leonarduzzi (Radicali), la conclusione che se ne trae: “Tutti i partiti, nessuno escluso, se ne vuole andare. E Strassoldo è il più grande interprete di una disobbedienza civile, rispetto a una norma che, solo nella nostra regione, tradisce lo spirito dell`elezione diretta del presidente“. Tutti d`accordo, insomma, nel definire quello di venerdì “uno spettacolo indegno“. Aperto con il “segno di protesta contro la mala politica dei partiti“ di Bruno Peres (Codacons), che ha consegnato a Strassoldo “una bandiera con l`aquila tagliata“.

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