Spending review, cura lacrime e sangue
-
fonte:
- Modena Qui
Per molto tempo appannaggio di religiosi, filosofi e bioeticisti il dibattito sui temi di fine vita sta divenendo sempre più urgente nell’ arbitrato della politica tra scienza e società. Problematiche antiche ma a cui i cittadini chiedono soluzioni, e soprattutto i medici, nel trovarsi davanti a vuoti normativi quando il parente chiede di staccare la spina. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si legge in una lettera inviata all’ Associazione Luca Coscioni, chiede quindi al Parlamento un impegno nuovo. «Ritengo che il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee su questa materia», ha scritto il capo dello Stato. Concetto estremamente delicato quello dell’ eutanasia, ma al centro della cronaca nella società contemporanea dove l’ aumento dell’ incidenza delle malattie terminali e neurodegenerative, e dall’ altro lato i progressi della scienza, rendono sempre più dilatato il passaggio dalla vita lucida alla morte. «Drammatici nella loro obiettiva eloquenza – ha poi concluso Napolitano – sono d’ altronde i dati resi noti da diversi istituti che seguono il fenomeno della condizione estrema di migliaia di malati in Italia». Una cura lacrime esangue quella che il commissario per i tagli alla spesa Carlo Cottarelli ha preparato per Matteo Renzi, e che il premier ha intenzione di utilizzare per finanziare la riduzione delle tasse. Soprattutto peri dipendenti pubblici. La cosiddetta spending review, consegnata dal commissario prevede poi una serie di tagli che dovrebbero interessare in particolare i costi della politica, il settore della Difesa, i trasporti e le pensioni. Gli esuberi previsti per 85mila statali rappresentano «una prima stima di massima indicata nel rapporto che va poi affinata nelle effettive riforme che devono essere chiarite nel 2014», spiega il commissario. «Queste sono scelte politiche» aggiunge. Si può anche pensare – dice – che ci siano comparti da non toccare. Ma intanto molte categorie tremano. Non solo i dipendenti pubblici ma anche gli anziani e i malati, perché durante l’ audizione e in commissione Bilancio al Senato Cottarelli si è fatto sfuggire anche qualche parola sul Sistema sanitario nazionale. Ma oltre al danno potrebbe arrivare la proverbiale beffa, perché appare chiaro che il piano preparato da Cottarelli è molto di più dei tagli agli F-35 annunciati tre giorni fa dal ministra della Difesa Roberta Pinotti e molto di meno del malloppo su cui Matteo Renzi spera di mettere le mani per riuscire nelle riforme promesse agli italiani. Il premier aveva parlato di sette miliardi a disposizione per coprire il taglio del costo del lavoro, mentre Cottarelli ha abbassato l’ asticella a massimo cinque miliardi lasciando, tuttavia, intendere che i due miliardi di differenza potrebbero essere portati a casa attraverso quelle «scelte politiche» che competono, appunto, al governo. Apriti cielo. Le associazioni di categoria e i sindacati sono sul piede di guerra. Codacons per prima. Ma anche la Cgil, che dalla relazione del commissario si aspettava «qualcosa di meglio e di più, ovvero una maggiore lotta agli sprechi reali e non l’ ennesimo attacco al sistema pubblico e del welfare». Questo il commento del responsabile dei Settori pubblici di Corso d’ Italia, Michele Gentile. Per la Cisl – nelle parole del segretario confederale Fulvio Giacomassisiamo davanti a «una riedizione dei passati tagli lineari per comparti».
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- ECONOMIA & FINANZA