26 Gennaio 2015

Sosta vietata, niente multa al disabile Il giudice: «I parcheggi erano pieni»

Sosta vietata, niente multa al disabile Il giudice: «I parcheggi erano pieni»

LA STORIA In caso di seria necessità, posteggiare l’ automobile in divieto di sosta è consentito. Soprattutto se a parcheggiare illecitamente è un portatore di handicap, che ha girovagato in lungo e in largo per le strade della Capitale alla ricerca di un pertugio in cui piazzare la macchina, e che ha trovato gli spiazzi delimitati dalle linee gialle completamente occupati. Secondo il tribunale di Roma, multare un disabile costretto a sistemare l’ auto in modo temporaneamente non conforme, non è solo ingiusto, ma anche “illegittimo”. Lo scrive il Giudice di Pace, Rosella Calò, nella sentenza con cui annulla la contravvenzione che i vigili urbani hanno elevato nei confronti di Paolo, il nome è di fantasia, colpevole di aver posteggiato la propria vettura per qualche minuto in zona vietata, salendo anche con le ruote anteriori del veicolo su un marciapiede. «La multa è ingiusta in quanto l’ autovettura era condotta da un portatore di handicap che, non trovando un parcheggio normale né un posto disabili, ha avuto necessità, viste le sue condizioni, di sostare parzialmente e temporaneamente in divieto», specifica il magistrato. IL PARCHEGGIO I fatti risalgono al 2011. Paolo si trova in zona Prati, deve sbrigare una commissione in un negozio, ma trovare parcheggio sembra impossibile. Aguzza la vista, sbircia all’ angolo di ogni strada. Ma non c’ è niente da fare. Gli unici spiazzi liberi sono troppo distanti dal locale: per raggiungerlo, Paolo dovrebbe poi camminare per almeno quindici minuti. E lui non se lo può permettere: è portatore di handicap, ha difficoltà a deambulare. I posteggi per disabili sono tutti quanti occupati. Così, dopo una ricerca estenuante a bordo dell’ automobile, Paolo decide di posteggiare alla meno peggio. Con le ruote anteriori del veicolo sovrasta un marciapiede. «La sosta sarà brevissima, al massimo un quarto d’ ora. Di certo capiranno il mio problema», pensa il disabile. Ma la sfortuna è dalla sua parte: mentre il conducente è all’ interno del negozio, passa una pattuglia dei vigili urbani. La macchina di Paolo viene sanzionata. A nulla valgono le rimostranze dell’ automobilista: i caschi bianchi sono categorici, perché il veicolo si trova in divieto di sosta. Paolo, però, non ci sta. Decide di rivolgersi al Codacons, l’ associazione dei consumatori, e di presentare ricorso contro la multa. Il caso finisce di fronte al Giudice di Pace, che dà ragione al disabile riconoscendo «lo stato di necessità dell’ utente». Come spiega il Codacons in un comunicato, il magistrato «ha accolto le tesi sostenute in giudizio, ossia che la condizione di disabilità abbia costretto il cittadino a sostare in modo non conforme». Il tribunale ha anche posto l’ accento sulla «carenza di posti auto» che affligge la Capitale, obbligando «gli utenti portatori di handicap, in caso di necessità, a parcheggiare l’ automobile in violazione delle norme del codice della strada». Michela Allegri © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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