17 Aprile 2002

Sos consumatori: «Spesi per cibo 203 euro in più»


Roma – E` ancora guerra tra i consumatori e l`Istat sull`entità dell`inflazione effettiva in Italia. Secondo la denuncia di Adoc, Adusbef e Codacons, le tre associazioni in difesa dei diritti dei consumatori, in un anno le famiglie italiane hanno pagato un`impennata del 4,2% per gli acquisti alimentari e del 4,3% per alberghi, ristoranti e pubblici esercizi. Per il periodo da marzo 2001 al mese scorso, in pratica, la spesa alimentare, da sola, è aumentata di circa 203 euro, dati alla mano. «Si tratta di aumenti che danneggiano le famiglie a basso reddito – dice il presidente dell`Adusbef, Elio Lannutti – perchè è in base alla spesa alimentare che il loro bilancio deve quadrare. E il tanto sbandierato decremento dei capitoli abitazione e comunicazione non ha per niente compensato i rincari di alberghi, ristoranti e alimentari». E le tre associazioni sono partite in verità da un`analisi concreta e inconfutabile. Nel 2001 la spesa per cibi e bevande era annualmente calcolata a 9.936.000 lire. Oggi, invece, ci vogliono 394mila lire in più per comprare le stesse cose. «A conferma della lunga politica di arrotondamenti – dice la nota congiunta delle tre sigle – in 12 mesi alimenti, alberghi e ristoranti sono aumentati tanto da comportare una spesa familiare mensile in media più cara di 33mila lire». Ora la richiesta di far luce su questi aumenti e correre ai ripari, Adusbef, Adoc e Federconsumatori la inoltrano direttamente al Governo. «Bisogna rivedere le previsioni per l`inflazione – dicono nella nota le associazioni – che non raggiungerà il tasso programmato all`1,7%». Eppure, ricordano, «su questa stima si basano gli incrementi contrattuali».

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