SOGIN: CODACONS PRESENTA ESPOSTO A CORTE DEI CONTI
Il Codacons torna a chiedere che si faccia luce sul caso “SOGIN”, sulla spinta di una recente interpellanza parlamentare promossa dal deputato Alfredo Antoniozzi (FdI), e presenta un esposto alla Corte dei Conti.
Come noto Sogin SpA, partecipata al 100% dal Ministero dell’economia e delle finanze, opera in base agli indirizzi strategici del Ministero dell’ambiente e svolge un ruolo essenziale per la tutela della salute e dell’ambiente, in quanto ad essa è affidato il decommissioning dei siti nucleari italiani, la gestione dei rifiuti radioattivi e la realizzazione del Deposito Nazionale.
Il nuovo esposto del Codacons ricostruisce le vicende e la nomina dell’organo commissariale (in data 19 luglio 2022) e chiede alle istituzioni di dare conto di miglioramenti e operazioni di ristrutturazione organica di Sogin.
In particolare l’associazione sottopone al vaglio della magistratura contabile la vicenda del progetto «Cemex», l’impianto per il condizionamento delle scorie liquide di Saluggia, oggetto di ritardi, costi e perplessità di gestione, come si è appreso da un articolo di «Eurocomunicazione», del 19 dicembre 2022.
Già lo scorso anno proprio in relazione ad alcune indiscrezioni emerse sulla stampa il Codacons aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Roma – rivolgendosi anche ai Ministri dell’economia e delle finanze, dello sviluppo economico e della transizione ecologica ed all’Arera – in cui si chiedeva di fare chiarezza su alcune possibili relazioni che sembravano riguardare Sogin, Nucleco, studio Morandini, Javys e la Slovacchia, anche nell’interesse degli stessi accusati.
Riteniamo doveroso agire per chiedere – anche nell’interesse degli stessi accusati, oltre che per la tutela degli utenti e di valori quali l’ambiente, oggi ancor di più valorizzati dalla novella dell’art. 41 della Carta Costituzionale – alle autorità di accertare i fatti, avviando una intensa attività di monitoraggio ed audit, specie con riferimento ai risvolti erariali delle condotte sopra descritte, richiedendo anche un resoconto dei finanziamenti concessi e l’effettiva utilizzazione per fini indispensabili che il legislatore ha posto alla base dell’intero sistema – conclude il Codacons.
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