31 Ottobre 2010

SOCIETA’: E’ IL “CONSUMO CRITICO” LA NUOVA FRONTIERA DELLO SHOPPING

      RIENZI (CODACONS), IN ITALIA GRANDI POTENZIALITA’ MA NON PRESUPPOSTI MATERIALI

(Adnkronos) – Il consumo critico ha a che fare con il rapporto

di potere tra le persone e le scelte su come dovrebbero essere

utilizzate e spartite le risorse a livello mondiale. Donne, minoranze

etniche, associazioni della societa’ civile e movimenti rivoluzionari

possono usare il consumo e le scelte ‘private’ di consumo come

strumento di cambiamento. Sono una quindicina, in Italia, le

principali associazioni dei consumatori. Quanto e’ battuta da noi la

strada dell’organizzazione in gruppi? "Per niente -risponde

all’ADNKRONOS Carlo Rienzi, presidente del Codacons- non riusciamo

nemmeno a far aprire la domenica i mercati agli agricoltori negli

8mila comuni che potrebbero farlo".

 

      "Esiste solo la realta’ dei Farmer Market della Coldiretti,

mercati esclusivi dei coltivatori, su modello statunitense di quelli

allestiti periodicamente nelle citta’, in cui i contadini portano i

propri prodotti. Il Codacons -prosegue Rienzi- da’ una mano per

verificare che siano rispettati gli standard di qualita’, come il

‘chilometro 0’ per i prodotti locali". Ma gli italiani, che tipo di

consumatori sono, avveduti o sprovveduti? "Avveduti riguardo a se

stessi, ‘sprovveduti’ riguardo a come e’ stato fatto il prodotto, a

meno che non si sia effettuata una specifica campagna di

sensibilizzazione".

 

      "L’italiano ha una grande sensibilita’ -aggiunge il presidente

del Codacons- e’ una consumatore ‘romantico’. Dunque, ci sarebbe una

grossa potenzialita’ per il consumo etico, ma non ci sono ancora i

presupposti materiali". (segue)

 

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