2 Febbraio 2010

Smog, la Ue boccia l´Italia: niente deroghe

ROMA – Bocciata in smog. L´Italia non ha superato l´esame di Bruxelles e ora rischia sanzioni economiche. Intanto, nonostante il blocco dell´altro ieri, l´aria di Milano rimane in bilico sull´orlo dell´illegalità e domenica potrebbe di nuovo scattare la decisione di fermare il traffico. Buona parte del Nord resta infatti sotto la cappa dei veleni. E il sindaco di Torino, come presidente dell´Anci (l´associazione dei Comuni), ha chiesto un incontro con le principali città dell´area padana «per individuare misure coordinate e coerenti, utili a migliorare la qualità dell´aria». «Coordinate e coerenti». Sono queste le parole chiave per capire le ragioni del no di Bruxelles maturato in due riprese. Già il 28 settembre scorso l´Unione europea si era rifiutata di avallare la richiesta di proroga per la quantità di polveri sottili (pm10) avanzata per 67 aree in 13 regioni del Nord e del Centro. I danni da smog, sostiene la Commissione, non possono essere considerati un´emergenza, un fatto imprevisto e imprevedibile. E’ vero il contrario. L´allarme è stato lanciato con forza negli anni Novanta: il periodo entro il quale l´aria che finisce nei nostri polmoni doveva essere resa respirabile senza rischio eccessivo scadeva nel 2005. Ma, come spesso accade, partendo in ritardo si arriva tardi. I termini sono stati prorogati al primo gennaio 2010. Non è bastato. E’ scattata la richiesta di un´ennesima proroga, ma questa volta non è stata concessa carta bianca. L´Unione europea si è fatta mandare le carte. Le ha studiate. Ha verificato la credibilità dei singoli piani di risanamento dell´aria e ha comunicato il verdetto. Solo 5 delle 67 richieste sono state accolte (una in Val d´Aosta, una in Umbria, due nelle Marche, una nel Lazio): avranno tempo fino al 10 giugno del 2011. Per le altre aree, in mancanza di una pronta soluzione del problema, si creano le premesse per l´apertura di una procedura d´infrazione alle direttive comunitarie. Ora il giudizio viene esteso anche alle altre regioni italiane bocciando 11 aree in Campania, Sicilia e Puglia e promuovendone solo una nel Beneventano. Intanto continuano le polemiche. Il Codacons minaccia di denunciare i sindaci lombardi che non bloccano le auto. Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha parlato di risultato positivo dell´alt alla circolazione a Milano («insieme alla ventilazione intervenuta ha abbattuto la concentrazione di pm10»). Filippo Penati, candidato alla Lombardia per il centro sinistra, accusa: «Lo smog non si combatte chiudendo il traffico per un giorno».

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