3 Luglio 2012

Smog, inchiesta verso l’ archiviazione «Nessuna omissione dei politici»

Smog, inchiesta verso l’ archiviazione «Nessuna omissione dei politici»

di NICOLA PALMA  MILANO  C’ È LO SMOG A MILANO? Colpa del clima e della posizione geografica sfavorevole. Non certo degli amministratori pubblici, che hanno pur provato negli anni ad adottare provvedimenti legislativi ad hoc. In sintesi, le motivazioni che hanno portato il pubblico ministero Alessandra Cecchelli a chiedere l’ archiviazione delle accuse a carico di Roberto Formigoni, governatore della Regione, Filippo Penati e Guido Podestà, ex e attuale presidente della Provincia, Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, e Lorenzo Vitali, ex sindaco di Legnano. Tutti chiamati in causa cinque anni fa da un esposto del Codacons, dell’ Associazione nazionale protezione animali, natura e ambiente, e del comitato No tangenziale. Nel 2009, il nome dei cinque politici era stato iscritto dall’ allora titolare del fascicolo, il pm Giulio Benedetti, per versamento di fumi o polveri nell’ atmosfera; l’ avviso di garanzia seguiva una prima richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e rigettata dal gip. Nel 2011, quando l’ inchiesta è stata trasferita al pm Alessandra Cecchelli, agli indagati è stata contestata anche l’ ipotesi di omissione d’ atti d’ ufficio. Il pubblico ministero ha così acquisito presso le varie istituzioni competenti la documentazione sui livelli di inquinamento e sulle azioni intraprese per contrastare il fenomeno; le carte acquisite sono state passate al setaccio da tre consulenti. LE CONCLUSIONI? Nella perizia, ha sottolineato ieri il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, si sostiene che la Pianura Padana ha più «difficoltà» rispetto ad altre macro-regioni europee sul fronte dell’ accumulo di Pm10 a causa delle modalità di insediamento urbano e della distribuzione delle industrie sul territorio. Insomma, Milano e la Lombardia sono sì in una situazione paragonabile a quella di «Olanda e Belgio», ma, a differenza degli Stati dell’ Europa del Nord, devono fare i conti con condizioni climatiche e geografiche completamente differenti. Per questo motivo, anche misure apprezzabili come l’ introduzione dell’ Ecopass (Area C non è stata presa in considerazione) o il piano di sostituzione delle caldaie non possono che portare a «modeste riduzioni» dei livelli di smog. In ogni caso, non c’ è stata alcuna omissione. Semplicemente, nessuno di questi provvedimenti può abbattere l’ inquinamento. Piuttosto, suggeriscono i tecnici interpellati dalla Procura, servirebbero «iniziative a livello nazionale o sovranazionale», data la situazione «importante di criticità». [email protected].
 
 

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