«Smog, il Comune va commissariato»
-
fonte:
- Corriere del Veneto
VERONA «Il Comune di Verona va commissariato, così come tutti i primi cittadini dei capoluoghi veneti (6 su 7, escluso solo quello di Belluno) che nel corso del 2017 hanno sforato i limiti annuali di polveri sottili nell’ aria, mettendo così a rischio la salute della popolazione». La richiesta parte dal Codacons regionale, che ha deciso di presentare un esposto alle procure competenti ed ai sei prefetti. «Nell’ esposto alla procura – spiega Franco Conte, presidente regionale dell’ associazione di consumatori – ipotizziamo il reato di strage colposa e tutti gli altri reati legati alle violazioni sulle leggi ambientali». Una iniziativa decisamente clamorosa, ma lo stesso Conte ne spiega i motivi. «Siamo molto arrabbiati – dice- perché ci siamo rivolti alle amministrazioni, ma i sindaci non rispondono. Non è possibile che luoghi come Venezia o Verona continuino a vivere questa situazione. Facciamo fatica a far nascere i bambini, – prosegue Conte – e quando nascono accorciamo loro la vita già in carrozzina, visto quello che sono costretti a respirare ad altezza scarico d’ auto. Sì, è vero, – ammette il leader di Codacons – già da anni le associazioni ambientaliste presentano esposti alle procure contro i sindaci e le inchieste finiscono nel nulla, ma adesso il contesto è cambiato, l’ Europa ha messo in mora il governo sull’ inquinamento in Pianura Padana. E se arrivano sanzioni pesanti, chi deve rispondere del danno se non i responsabili politici di questo immobilismo?». In favore dei cittadini residenti nei comuni coinvolti nell’ allarme smog, il Codacons sta anche studiando una azione risarcitoria collettiva per i danni ambientali e i rischi sanitari. In base ai dati di Legambiente – spiega l’ associazione – Verona, Padova, Venezia, Vicenza, Treviso e Rovigo hanno superato il limite massimo annuale per le polveri sottili di 35 giorni con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo. Il Codacons ha deciso quindi di presentare gli esposti in procura, disponendo come prova di eventuali reati il sequestro delle centraline urbane utilizzate per le misurazioni. Dal mondo politico, il deputato veronese del Pd, Diego Zardini, invita a lavorare in modo più unitario. «Abbiamo bisogno – dice il parlamentare – di aria pulita. Adesso. E sono a disposizione dell’ amministrazione comunale per contribuire a risolvere il problema». Zardini sottolinea che «da tempo, Verona è una delle città maggiormente inquinate d’ Italia». Di qui la richiesta di una sinergia di tutti i soggetti istituzionali. «Ci vorrà tempo, – dice -ma se non cominciamo a mettere insieme, ad esempio, le risorse del governo per la mobilità sostenibile con i piani della Regione e le iniziative del Comune, mai arriveremo al traguardo. Che sia possibile affrontare il problema – aggiunge Zardini – lo dimostra il fatto che gli sforamenti in Italia dal 2000 a oggi si sono ridotti del 70 per cento. Per questo chiedo al Comune, alla Regione e al Governo di collaborare per trovare soluzioni». Quali? «Ci sono i bandi periodici per il finanziamento del trasporto pubblico, ci sono tutti i progetti finanziati sulla ciclabilità e, comunque c’ è da farsi venire idee pescando tra le migliori pratiche europee».
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Tags: Franco Conte,, pm10, polveri sottili, smog, verona