20 Ottobre 2004

Sirchia taglia i prezzi del vaccino








MILANO. Tagli fino al 40% sui prezzi dei vaccini anti-influenzali venduti in farmacia. E? quanto prevede un?ordinanza firmata dal ministro della Salute Girolamo Sirchia grazie all?accordo raggiunto ieri con aziende produttrici, farmacisti e grossisti. Una riduzione che dovrebbe vederci pagare dai prossimi giorni fra i 6 e gli 8 euro invece degli attuali 10 e 15 euro. Soddisfatto il ministro Sirchia che, dopo le polemiche dei giorni scorsi sui «prezzi più alti d?Europa», ha annunciato per oggi l?emissione dell?ordinanza: «Anche se le aziende sono state dapprima recalcitranti, l?importante è che è tutte le parti convocate hanno aderito all?accordo. Raggiungiamo così l?obiettivo di offrire a tutti la possibilità di vaccinarsi per tempo». In sostanza farmacisti e grossisti hanno rinunciato al loro margine di guadagno del 30% e anche le sei aziende che producono vaccini hanno dato la loro disponibilità a ridurre i prezzi che così complessivamente si abbasseranno del 40% circa. «Sarà poi avviato un tavolo con le aziende – spiega Antonella Cinque dell?Aifa (Agenzia italiana farmaco) – per preparare la prossima campagna vaccinale e rivedere le condizioni a vantaggio dei cittadini». Ma la riduzione del prezzo, secondo il presidente della Federfarma Giorgio Siri, «peserà soprattutto sulle farmacie in quanto hanno già acquistato i vaccini. Per i produttori la perdita è molto più limitata». Malgrado la perdita economica, i farmacisti hanno aderito alla richiesta del ministro anche perchè rappresenta «il primo passo verso l?inserimento – aggiunge Siri – l?anno prossimo, del vaccino in prontuario, in fascia A, con un prezzo non più liberamente fissato dalle aziende, ma contrattato con il servizio sanitario nazionale». Il risultato raggiunto ieri riguarda i vaccini venduti in farmacia che resteranno infatti in fascia C, ovvero a carico dei cittadini, e che rappresentano il 20% rispetto all?80% che viene acquistato direttamente dalle Asl, a prezzi (4 euro a dose) che resteranno invariati, per essere distribuito gratuitamente ai soggetti a rischio. Soddisfatta per l?accordo anche Farmindustria che comunque ricorda che il vaccino acquistato dal Servizio sanitario nazionale ha già «un prezzo in linea se non più basso della media europea». Intanto le associazioni dei consumatori, pur applaudendo all?ordinanza di Sirchia, non si accontentato. Per Intesaconsumatori occorre ridurre amche il prezzo per il vaccino a carico del Servizio sanitario nazionale livellandolo a quello spagnolo (2,5 euro a dose). «Il ministero – spiega una nota di Intesaconsumatori – deve inoltre lavorare per ridurre anche i prezzi di tutti gli altri farmaci, superiori del 30% rispetto agli altri paesi europei. Se non avverrà boicottremo le case farmaceutiche». Cittadinanzattiva invita poi il ministero a garantire la rimborsabilità del vaccino mentre il Movimento consumatori parla di «soluzione tampone». Polemica infine la Cgil: «Con grande ritardo il ministro – dice il responsabile delle politiche della salute Roberto Polillo – è riuscito a strappare una riduzione del prezzo dei vaccini. Resta il grave problema del prezzo, più che doppio rispetto agli altri paesi europei, che lo Stato deve pagare alle industrie per ogni dose».

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