5 Aprile 2006

Sinistra, proteste in piazza I Ds: linguaggio da bettola

Sinistra, proteste in piazza I Ds: linguaggio da bettola



Cortei spontanei nelle città, su Internet il blog «sono coglione» Bertinotti: gli restano soltanto insulti. Il Codacons: vie legali



ROMA – Su Internet è nato subito un blog: «Io sono un coglione». E, ironia della sorte, è stato creato proprio a Palazzo Grazioli, dove oltre alla dimora romana di Silvio Berlusconi, ci sono anche altre sedi. Ci hanno pensato gli studenti di un Master di comunicazione politica, «Mr Pol»: alle 20 di ieri sera avevano già raccolto oltre 700 commenti alla frase pronunciata dal presidente del Consiglio. Alla stessa ora è sceso in piazza il popolo che si riconosce ironicamente nella categoria: a Roma, a largo Argentina, con simbolici palloncini, e in altre città italiane. Piccole manifestazioni spontanee. Ma, più in generale, non si contano le reazioni del centrosinistra di fronte al premier che ha definito «coglioni» gli elettori dell?Unione. C?è chi risponde all?ultima uscita del Cavaliere con l?ironia, chi invece è decisamente serio. Il segretario ds Piero Fassino commenta sconsolato: «Ormai siamo al linguaggio da bettola. Questa volgarità dice a che punto di aggressività e di squallore sia giunto il presidente del Consiglio: se fosse una persona seria dovrebbe chiedere scusa ai tanti italiani che ha offeso». Che dire, aggiunge il compagno di partito Massimo D?Alema: «Siamo in presenza di un uomo disperato: capisce che sta perdendo il potere». E il sindaco di Roma Walter Veltroni esprime il suo «rispetto per gli elettori del centrodestra, al contrario di ciò che fa Berlusconi con i suoi oppositori».
Secondo Oliviero Diliberto il premier «non sa che cos?è la democrazia», anzi «è un pericolo molto serio per il Paese». Furio Colombo alza la posta parlando di atteggiamento fascista: «Solo Mussolini e Hitler volevano sradicare gli oppositori». Commenta amaramente Fausto Bertinotti: «Ricorre a tutto ciò che gli è rimasto nel sacco e ormai nel sacco ha solo insulti». E il Codacons decide di intraprendere le vie legali: un esposto alla Procura per verificare «eventuali reati come quello di oltraggio al corpo politico». Ad un certo punto il portavoce di Fassino, Roberto Cuillo, si augura che i tg, sia di Rai che di Mediaset, «informino tutti gli italiani» di ciò che aveva detto Berlusconi. E così avviene in serata (nel Tg1 con la parola «incriminata» nei titoli di testa) rompendo un tabù. Ma sono tanti quelli che scelgono l?ironia. Dalla Rosa nel pugno Daniele Capezzone si chiede se Berlusconi «si sia fatto una canna» e gli consiglia di stare attento: «Con la nuova legge sulla droga rischia grosso». I Verdi campani fanno stampare magliette con la scritta «Meglio coglioni che Berlusconi», la stessa parola d?ordine scelta da Antonio Di Pietro per rispondere a Berlusconi. E persino l?ingessata Velina Rossa , nel suo quotidiano commento politico, esordisce in questo modo: «I “coglioni“ del centrosinistra comunicano all?esternatore, onorevole Silvio Berlusconi…».

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