7 Febbraio 2006

Sindaco suicida, frana l?indagine che l?accusava

Sindaco suicida, frana l?indagine che l?accusava

Roccaraso, il gip cancella l?accusa di concussione per Valentini e altri 17 indagati. E? la quarta archiviazione

ROMA – Si era infilato un sacchetto di plastica in testa, aveva legato una corda alla finestra e stretto l?altro capo attorno al collo, poi aveva dato un calcio alla rete del letto ed era rimasto a penzolare nel vuoto. Era morto così, suicida nel carcere maledetto di Sulmona, il sindaco di Roccaraso Camillo Valentini, la sera di Ferragosto del 2004. Appena quarantotto ore prima, i carabinieri si erano presentati nella sua casa a Francavilla a Mare, dov?era in vacanza con moglie e figli, e gli avevano mostrato l?ordine di custodia cautelare firmato al Gip Luigi D?Orazio dove veniva elencato una sfilza infinita di reati: corruzione, concussione, abusi di atti d?ufficio. Valentini veniva indicato come il capo indiscusso di un?amministrazione deviata, tesa ad incassare tangenti, depositare perizie pilotate, favorire imprese ai danni di altre per la realizzazione di un sogno: creare la Cortina del Sud, con i grandi impianti per le piste da sci in grado di ospitare la Coppa del mondo.
Quattordici mesi dopo, quell?inchiesta è sul punto di franare. Il gip del Tribunale di Sulmona ha depositato ieri un decreto di archiviazione per l`«operazione snow white», uno degli otto filoni in cui è stata suddivisa la megainchiesta sugli appalti sospetti di Roccaraso. E con questa siamo a quattro archiviazioni per le accuse di concussione. Restano in piedi altri tronconi di indagine a carico di Valentini; ma pezzo pezzo stanno cadendo le prove sui singoli appalti.
Quello che sconcerta è la motivazione offerta dal Gip, che arriva a due anni dalle manette: il giudice avrebbe scagionato i 18 indagati sul presupposto che l?arresto e la successiva morte del primo cittadino avrebbero reso di fatto impossibile l?ipotetica conclusione del reato. Si capisce che quello di Valentini era stato un arresto preventivo che si basava essenzialmente su intercettazioni telefoniche, ovvero chiacchiere, promesse, confidenze di esclusi dagli appalti. E non su reati commessi.
Nessuna tangente sarebbe mai stata intascata. Motivo per il quale è stata archiviata la posizione di 18 indagati tra cui il padre e il fratello del sindaco morto suicida, Ettore e Giovanni Valentini, oltre all`ex vicesindaco Giuseppe di Virgilio, all`ex assessore comunale al bilancio, Gisella Valentini, alcuni costruttori napoletani, il tecnico comunale e via dicendo. Alcuni restano indagati negli altri procedimenti, ancora in fase preliminare. Soltanto uno sta per approdare in udienza preliminare dal giudice De Cesare. Procedimento importante, quello previsto per il 9 febbraio: tra gli imputati figurano generali dei carabinieri, della Gdf, giudici, costruttori e avvocati. Vedremo se, almeno questo, reggerà. Definitivamente prosciolto anche il responsabile del Codacons dell?Abruzzo, Ruggero Libera, che chiederà il risarcimento danni. E proprio un comunicato del Codacons, il comitato dei consumatori che per primo ha denunciò le anomalie di questa inchiesta, sottolinea l?importanza della decisione di ieri: «Il Gip continua a fare giustizia delle farneticanti accuse dello Sco dell`Aquila, sostenute dal pm Teresa Leacche, già denunciata alla procura di Campobasso per non essersi astenuta dalle indagini benché proprietaria di immobili in Roccaraso e colpita più volte da sanzioni urbanistiche irrogate proprio dal sindaco che lei stessa fece arrestare e che morì suicida in carcere».

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