Sindacati e politici contro gli aumenti E Sutti s’ infuria
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fonte:
- L`Unità
Protestano le organizzazioni sindacali, che con i segretari di Cisl e Cgil, chiedono «la sospensione immediata dell’ aumento» e sollecitano i vertici di Comune, Provincia e Azienda Trasporti a rivedere «una decisione iniqua e ingiustificata». Protestano Federconsumatori, Confconsumatori e Codacons, che avrebbero voluto che prima si colpissero sprechi e «portoghesi», e si offrisse «un servizio di migliore qualità» (Maurizio Gentilini, Federconsumatori). Protestano Pdl e Lega, che accusano l’ Atc «di aver lavorato negli ultimi anni contro la città» e vanno all’ attacco del presidente Francesco Sutti. Più concilianti, ma problematici, appaiono invece il commissario di Bologna, Anna Maria Cancellieri, e il candidato sindaco, Virginio Merola. Specificando che lo è 1,20 euro fino a 1,50 se il biglietto si prende sul bus – fa ancora discutere in città. «Un atto senza precedenti», dice la Cgil. «Una scelta mirata solo a fare cassa», aggiunge il segretario Cisl, Alessandro Alberani. Attacchi politici e posizioni sindacali che fanno andare su tutte le furie Sutti. «Solo fango e bugie», dice il presidente respingendo le critiche e difendendo l’ operato di Atc, anche sul Civis. Gli aumenti, spiega, erano obbligati dopo i «tagli del Governo, tali da affossare i bilanci e da richiedere quegli interventi tariffari che Regione, Provincia e Comune hanno ritenuto opportuni e giusti, così come anche quelle forze sociali e organizzazioni sindacali che nel dicembre scorso hanno sottoscritto il Patto per il trasporto pubblico regionale per il triennio 2011-2013». Sulla stessa linea è anche Merola. «Il rincaro credo sia una conseguenza diretta dei tagli», dice, «non si poteva non fare niente» a fronte dei 7 milioni che sono venuti a mancare. Detto questo, tuttavia, per il candidato sindaco non tutta la manovra «sul terreno del consenso elettorale». Ancora: «Una locuzione che si addice alla scelta ideale della destra» e di cui «il centrosinistra beneficia in modo passivo». Belle parole che confermano ciò che, in tanti, traducono così: «La destra (siano essi i ‘ fascisti’ o Berlusconi) mai passerà a Bologna, città Medaglia d’ Oro della Resistenza!». Questo perché – da sempre – è bastato il biglietto da visita di certi avversari per garantire, al Pci prima e ai Ds dopo, la vittoria. Poi venne il ‘ 99: «l’ offerta politica» cambiò. Con il risultato che per cinque anni, Bologna è stata amministrata dal sottoscritto. Durante quel periodo passato all’ opposizione, la sinistra avrebbe potuto compiere una salutare riflessione sull’ attualità di un ormai veFrancesco Sutti, presidente di Atc tariffaria di Atc può essere «promossa». Perchè l’ aumento può essere «un disincentivo» a fare il biglietto, anche se può incentivare l’ acquisto degli abbonamenti che consente risparmi consistenti agli utenti. Meglio sarebbe stato, per il presidente del Consiglio provinciale, «differenziare le tariffe». «Una corsa che dura cinque minuti – osserva – ora viene pagata come una che dura un’ ora». Perchè allora non introdurre oltre ai biglietti che valgono un’ ora anche altre modalità, ad esempio per le corse notturne, con «un servizio rivolto ai giovani che colleghi tutti i punti di ritrovo, che è un’ esigenza»? E mentre i consumatori mettono nel mirino anche quell’ «ingiustificato + 50%» che costa il biglietto fatto a bordo, il commissario Cancellieri dice: «Gli aumenti del costo dei biglietti degli autobus non sono una cosa che dipende solo dal Comune. E’ un discorso generalizzato dell’ Azienda, al quale come Comune ci siamo adeguati. Dall’ Atc abbiamo ricevuto richieste precise, per altro condivise anche dalla Provincia».+ tusto continuismo politico-amministrativo. Invece, fu chiamato Sergio Cofferati, l’ uomo del Circo Massimo e sicuro vincente. Fu catapultato a Bologna dai vertici nazionali del partito per «lavare l’ onta del’ 99 e riconquistare Palazzo d’ Accursio». Con l’ effetto di lasciare le cose inalterate e di nascondere, come si dice, la polvere sotto il tappeto. Dopo Cofferati è toccato a Delbono con la formula delle primarie: le stesse primarie che adesso hanno incoronato Merola candidato – in seconda battuta – dal partito. Evidentemente, in questi anni, all’ interno del Pd ha vintola logica di un sano continuismo che «garantisce» il risultato elettorale. Questo però ha impedito – vale la.
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