Sicilia, è un caso il salvataggio Wind Jet «Lombardo non usi i soldi pubblici»
-
fonte:
- Corriere della Sera
«È la persona più cinica che abbia mai conosciuto. Si è dimesso ma continua a operare come se fosse tranquillamente in carica». Uno dei giudizi più duri sul governatore siciliano, ufficialmente dimissionario, arriva dal suo ex assessore, il presidente dell’ Ance Catania Andrea Vecchio. «Quando in giunta gli ho chiesto spiegazioni su alcune cose che faceva – racconta – mi ha immediatamente cacciato con un calcio nel sedere. Questo è il governatore dimissionario». Se fosse ancora in carica Vecchio vorrebbe chiedere a Raffaele Lombardo perché la Regione Siciliana dovrebbe entrare nel capitale sociale della new.co pronta a rilevare la malmessa Wind Jet del patron del Catania Calcio Nino Pulvirenti. «Per quel che ne so – attacca Vecchio – la Regione non può entrare nel capitale di rischio oltre una certa quota». E invece lo farà attraverso l’ Irfis-FinSicilia, braccio finanziario della Regione. Dunque, oltre a continuare a sfornare consulenti e commissari, tutti di provata fedeltà e militanza nell’ Mpa, ora Lombardo pare pronto a utilizzare il denaro pubblico anche per prendere parte a un’ avventura imprenditoriale molto a rischio. Agendo come se fosse ancora in carica, nonostante la pesante accusa di concorso esterno in associazione mafiosa dalla quale dovrà difendersi in tribunale, e incurante delle polemiche che stanno investendo tutte le Regioni italiane proprio per l’ uso disinvolto dei fondi pubblici. Con proprio atto di indirizzo tre giorni fa ha dato incarico all’ Irfis di «valutare una forma di partecipazione al capitale sociale della new.co di Wind Jet». Quindi ha confermato l’ importanza strategica dell’ operazione «in considerazione dell’ alta priorità che il governo della Regione attribuisce al trasporto ed in particolare al trasporto aereo». Perché «l’ azione della Regione non può prescindere dall’ intento di attenuare le difficoltà connesse al decentramento del territorio dell’ isola rispetto ai distretti economici del Centro e del Nord Italia». Il punto è che tutte queste argomentazioni non potranno essere nemmeno sottoposte al vaglio della maggioranza e successivamente di un’ assemblea elettiva regolarmente in carica. Perché l’ Assemblea regionale, quella sì, è ormai decaduta visto che in Sicilia si vota il prossimo 28 ottobre, dunque tra appena quattro settimane. Le elezioni sono talmente ravvicinate da rendere legittimo il sospetto «che sia solo un’ operazione elettorale» come dice chiaramente il candidato governatore di Sel Giovanna Marano. «La vertenza Wind Jet è aperta da mesi – afferma – se realmente si voleva intervenire con un’ ipotesi di salvataggio pubblico lo si poteva fare per tempo. Annunciarla a ridosso delle elezioni è una manovra propagandistica e un’ ulteriore presa in giro dei lavoratori». Mentre per la coordinatrice del Pdl palermitano Simona Vicari «varare una new.co con soldi della Regione è illogico e fuori dalle regole di mercato». Ma soprattutto è discutibile che «a guidare tutta l’ operazione sia un governatore dimissionario che in questi anni ha dimostrato di non saper gestire il patrimonio imprenditoriale siciliano». E così se Pulvirenti grida al tentativo di scippo della compagnia da parte di Alitalia («tutta l’ operazione era finalizzata a metterci fuori gioco») e i dipendenti scendono in piazza preoccupati per il loro posto di lavoro ecco servita la classica via d’ uscita, con l’ intervento della Regione e l’ utilizzo di denaro pubblico. Per altro tutto potrebbe risolversi in una gigantesca bolla di sapone. Perché non è detto che Wind Jet riprenda veramente a volare il prossimo 5 dicembre come annuncia Nino Pulvirenti. Ieri l’ Enac ha addirittura smentito di aver ricevuto alcuna richiesta da parte della compagnia per la ripresa dell’ attività. E qualora questa dovesse arrivare, ha tenuto a precisare in una nota, dovrà prima essere sottoposta «alle verifiche approfondite previste dai regolamenti europei sulla sussistenza dei requisiti economico-finanziari e tecnico-operativi a garanzia della sostenibilità del vettore». Mentre il Codacons annuncia già ricorsi perché non venga concessa la licenza senza adeguate garanzie visto il caos e i disagi creati a tutto il trasporto aereo nazionale dalla vecchia Wind Jet meno di due mesi fa. Alfio Sciacca RIPRODUZIONE RISERVATA.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- TRASPORTI
-
Tags: Ance, Andrea Vecchio, enac, Pulvirenti, raffaele lombardo, sicilia, windjet