Sicilia in ginocchio per la serrata niente benzina, sale la tensione
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fonte:
- la Repubblica
È l´esasperazione che trascina in piazza, l´angoscia di non riuscire più a «portare il pane a casa», la rabbia di chi non ce la fa, a questi prezzi, a riempire i serbatoi di camion, pescherecci, mezzi agricoli, a fare arrivare sui mercati i prodotti che coltiva o il pesce che pesca. Ecco cosa tiene insieme i Tir degli autotrasportatori, gli autocarri dei produttori di pomodorini di Pachino o dei limoni di Avola, i trattori degli agricoltori di Agrigento, i "padroncini" del polo commerciale di Modica o degli artigiani di Caltagirone, le barche dei pescatori delle marinerie, che da lunedì con il blocco assoluto delle merci in tutta l´isola tengono in scacco la Sicilia. Suscitando le accorate proteste delle grandi associazioni produttive che invocano l´immediato intervento dei prefetti ma anche la solidarietà di molti amministratori locali, degli studenti che per domani annunciano manifestazioni di piazza in molti centri dell´isola e anche di tanta gente comune. La trattativa – La protesta, sulla carta, andrà avanti fino a domani, ma i manifestanti non escludono di proseguire in assenza di risposte. Decisivo l´incontro di oggi alle 10 a Palermo d´Orleans dove i prefetti siciliani e il presidente della Regione Lombardo incontreranno i leader della protesta. In tutte le prefetture sono attive delle unità di crisi letteralmente tempestate di richieste di intervento da parte di chi chiede scorte per far passare automezzi che portano merci deperibili o generi di prima necessità, a cominciare proprio dalla benzina. Ad invocare il pugno di ferro dei prefetti sono anche le associazioni delle categorie produttive e quelle dei consumatori che denunciano infiltrazioni criminali tra i manifestanti e speculazioni ai danni dei cittadini. Ma, per il momento, la linea è quella di monitorare la protesta e di garantire l´ordine pubblico e il trasporto delle merci destinate a servizi pubblici e qualche autobotte di benzina per evitare che si creino forti focolai di tensione. I rincari – Le scorte di benzina sono esaurite nel 90 per cento degli impianti dell´isola. I pochi impianti aperti hanno alzato i prezzi oltre un euro e ottanta al litro. Ieri, accanto ad alcuni distributori chiusi, giovani extracomunitari pronti a darsi alla fuga all´arrivo di polizia e carabinieri, proponevano agli automobilisti bidoni di benzina a due euro al litro. Rincari, anche di un euro al chilo, su frutta e verdura e sui formaggi freschi, cosa segnalata dal Codacons alle Procure. I poli petroliferi – I punti di crisi più alti della protesta sono attorno alle aree industriali di Gela e Priolo, dove l´obiettivo dei manifestanti è quello di riuscire a bloccare la produzione degli impianti. Raffinerie praticamente isolate e prefetti all´opera per garantire le misure di sicurezza senza le quali le aziende minacciano il fermo degli impianti. Sos criminalità – Atti intimidatori, minacce e danneggiamenti a chi non si adegua o si rifiuta di aderire alla protesta vengono denunciati soprattutto nel Catanese dove la Confcommercio parla di «frange criminali destabilizzanti tra gli scioperanti». Diversi i camion con medicinali e beni destinati a servizi di pubblica utilità che hanno superato la barriera al casello autostradale di San Gregorio con la scorta della polizia. I trattori ad Agrigento – Ieri si sono uniti alla protesta anche gli agricoltori. Per un paio d´ore una ventina di trattori ha improvvisamente occupato il centro di Agrigento mirando a bloccare il traffico nell´ora di punta. Poi la protesta è tornata sulla strada statale. A Gela un corteo funebre, con canti e litanie, è stato simulato da un centinaio di dimostranti del movimento dei forconi che, a piazza Municipio, ha allestito un feretro, con attorno carciofi, peperoni, arance e melanzane, al posto dei fiori. «Un ricorso alla metafora – hanno detto gli organizzatori – per denunciare con forza la morte dell´agricoltura siciliana». Il polo del Ragusano – Nel Ragusano, una delle roccaforti della protesta dove il blocco degli autotrasportatori ha azzerato l´uscita delle merci dal mercato ortofrutticolo di Vittoria, alla manifestazione si sono uniti anche i negozianti del polo commerciale di Modica. Saracinesche dei negozi abbassati anche a Pachino dove in prima fila nella protesta ci sono i produttori di pomodorino doc di Pachino e quelli di limoni di Avola. I tre giorni di blocco nel trasporto dei prodotti del comparto ortofrutticolo, secondo la Cia, avrebbero provocato già danni per milioni di euro. Spettacoli rinviati – Il fermo dell´autotrasporto ha già provocato l´annullamento di alcuni spettacoli teatrali, per il mancato arrivo delle scene: "La commedia di Orlando" a Catania e "Il borghese gentiluomo a Messina" sono stati rinviati. La raccolta dei rifiuti – In molte zone della Sicilia i manifestanti non fanno passare neanche i camion dei rifiuti. A Caltanissetta la raccolta è sospesa già da martedì.
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